BIVIO: Biblioteca Virtuale On-Line
Orpheus - Argonautica » Castelvetro, Lodovico Correttione del Dialogo delle lingue - p. 109

Castelvetro, Lodovico

Correttione d'alcune cose del Dialogo delle lingue di Benedetto Varchi


sene, quali vuole dare ad intendere che sieno i miei, co' quali
mi sono opposto all'Apologia. Le quali tre cagioni, se altro non
si dice, non sono annullate dalle cinque sopradette, né anchora
da una di nuovo sopragiunta dal Varco et <che> è come accesso-
ria, la quale è che

erasi diterminato che ad ogni modo si rispondesse;

né si dice da chi fosse stata fatta questa diterminatione, ma cer-
tamente era ingiusta secondo esso Varco, et non so perché egli,
che è tanto amatore del giusto che per lo giusto si vanta di non
curare il pericolo della morte, habbia voluto ubedire a questa
diterminatione ingiusta. La quale senza fallo fu stanziata da'
suoi amici et da coloro che lo potevano ben pregare ma non
costringerlo.
Ma veggiamo se le tre principali cagioni sieno di tanto valo-
re, come crede il Varco, et possano a ragione rimuovere altrui
dal rispondere. Hora prima come pruova il Varco che non sia
da rispondere a chi s'oppone alle scritture altrui con argomenti
fasciati di villanie, quando gli argomenti sono veri o verisimili?
Chi gli ha insegnata questa loica? A me è stato insegnato dal sa-
vio che non è da rispondere al pazzo secondo la pazzia sua, ac-
cioché il savio non paia pazzo, ma che è da rispondere al pazzo
secondo la pazzia sua, accioché il pazzo non creda d'esser sa-
vio, cioè, come dichiarai nella risposta fatta al Caro, che era
da rispondere a gli argomenti per dimostratione della verità et
non alle villanie, se non, in quanto rispondendo anchora alle
villanie, <si> credesse di potere giovare.


pagina successiva »
 
p. 109