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Plinius Caecilius Secundus, Gaius - Epistulae » Castelvetro, Lodovico Correttione del Dialogo delle lingue - p. 123

Castelvetro, Lodovico

Correttione d'alcune cose del Dialogo delle lingue di Benedetto Varchi


scrittura, mi riprende gabbandosi forte di me, quasi che io af-
fermi che la diversità delle figure delle lettere constituisca la
diversità delle lingue, Et pure è vero che il campione e 'l di-
fensore del Caro si lascia uscire cosí fatte novelle dalla penna! Il
quale anchora con parole vanagloriose et senza provar cosa che
egli dica, et promettendo quello che non è per attenere e, posto
pure che l'attenesse, nulla gli gioverebbe, dice che di tutte le
prime dieci oppositioni che io feci contra la canzone del Ca-
ro, se fossi stato pratico in Firenze, non n'havrei fatta niuna,
percioché tutte quelle parole che io riprendo,

non solo si favellano, ma scrivono anchora da tutti coloro, i quali o
scrivono o favellano fiorentinamente, come al suo luogo si mostrerà
et tanto chiaro, che niuno non potrà secondo che egli stima, non ma-
ravigliarsi di chi harà creduto altramente;


conciosiacosa che la diterminatione della disputa nostra in
quelle dieci oppositioni non dipenda né debba essere giudicata
dall'essere o dal non essere pratico in Firenze, né dall'uso di
tutti coloro li quali intende il Varco di darci ad intendere che
parlino o scrivano fiorentinamente, che saranno pari suoi o del
Caro, ma dello stilo de' lodati poeti che hanno composte can-
zoni nobili, quale per lo soggetto doveva essere quella del Caro,
in su l'autorità et in su l'essempio de' quali, se vuole il Caro sal-


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