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Prose » Varchi, Benedetto L'Hercolano - p. 763 » Gregorius Nazianzenus - Orationes » Castelvetro, Lodovico Correttione del Dialogo delle lingue - p. 124

Castelvetro, Lodovico

Correttione d'alcune cose del Dialogo delle lingue di Benedetto Varchi


varsi, bisogna che s'appoggi tututto senza attendere sua scampa
altronde.


[xv]
Oltre a ciò, io aspettava dal Varco che mi facesse vedere
che nel vicenome disaccentato ne posto nella canzone del
Caro

Che se mai raggio suo ver' lei si stende
(benché serva et distrutta)
anchor salute et libertà n'attende,


fosse altra gravidezza di sentimento che quella che habbiamo
fatta vedere, quantunque il Caro faccia vista di credere altra-
mente, il quale nella predetta canzone, come nella nostra ri-
sposta anchora dicemmo, è questa:

Se il Caro havesse detto «Se mai il raggio suo verso Flora et Italia si
stende, essa Flora et Italia, benché serva et distrutta, salute anchora et
libertà attende da quel suo raggio o da quello stendimento del suo
raggio», senza dubbio non si potrebbe negare che la salute del di-
struggimento e 'l liberamento della servitù non fossero effetto del
raggio o dello stendimento del raggio attesi o aspettati o sperati da
Flora et dall'Italia. Li quali effetti, come dico, sono sconvenevolmen-
te assegnati al raggio o allo stendimento del raggio. Ma né piú né me-
no s'è detto, stando le parole come stanno per vigore della particella
ne, vicenome disaccentato et ripetente il raggio di sopra posto, o lo
stendimento del raggio in sesto caso, conciosiacosa che tanto vaglia
dire 'n'attende' quanto 'dal qual suo raggio attende', o 'dal quale sten-
dimento di suo raggio attende'.


Ma io ho aspettato indarno, conciosacosa che, mostrando egli
di non intendere quello che io dica, et quasi dicessi altro, cioè
che ne particella non possa havere se non un significato in tutti
luoghi de gli autori dove si truova, si dà a dichiarare in quanti


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