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Empedocles - Fragmenta » Galilei, Galileo Il Saggiatore - p. 252

Galilei, Galileo

Il Saggiatore


Sarsi, il quale, s'io non m'inganno, vorrebbe che il lettore credesse
quello ch'egli stesso assolutamente non crede, cioè ch'il veder le
stelle, che prima erano invisibili, derivasse non dall'ingrandimento
dell'angolo, ma dall'unione de' raggi; sì che, non perché la specie
di quelle divenisse maggiore, ma perché i raggi fussero fortificati, si
facesser visibili; ma non si è voluto apertamente scoprire, perché
troppo gli sono addosso l'altre ragioni del Sig. Mario taciute da esso,
ed in particolare quella del vedersi gl'intervalli tra stella e stella
ampliati colla medesima proporzione che gli oggetti quaggiù bassi;
i quali intervalli non dovrian ricrescer punto se niente ricrescessono
le stelle, essendo loro così distanti da noi come quelle. Ma per finirla,
io son certo che quando il Sarsi volesse venire a dichiararsi com'egli
intenda queste due operazioni del telescopio, dico del ristringere i
raggi e dell'ingrandir il loro angolo, e' manifesterebbe che non so-
lamente si fanno sempre ambedue insieme, sì che già mai non ac-
caggia unire i raggi senza ingrandir l'angolo, ma ch'elle sono una
cosa medesima; e quando egli avesse altra opinione, bisogna ch'ei
mostri che 'l telescopio alcune volte unisca i raggi senza ingrandir
l'angolo, e che ciò faccia egli a punto quando si guardano le stelle
fisse; cosa ch'egli non mostrerà in eterno, perch'è una vanissima
chimera o, per dirla più chiara, una falsità.
Io non credeva, Signor mio Illustrissimo, dover consumar tante
parole in queste leggerezze; ma già che si è fatto il più, facciasi
ancora il meno. E quanto all'altra censura di trasgression dalle leggi
logicali, mentre nella division degli effetti del telescopio il Sig. Mario
ne pose uno che non vi è, e ne trapassò uno che vi si doveva porre,
quando disse «Il telescopio rende visibili le stelle o coll'ingrandir
la loro specie o coll'illuminarle», in vece di dire «coll'ingrandirle
o coll'unir le specie e i raggi», come vorrebbe il Sarsi che si dovesse
dire; io rispondo che il Sig. Mario non ebbe mai intenzion di far
divisione di quello ch'è una cosa sola, quale egli, ed io ancora, sti-
miamo esser l'operazione del telescopio nel rappresentarci gli oggetti:
e quando ei disse «Se il telescopio non ci rende visibili le stelle col-
l'ingrandirle, bisogna che con qualche inaudita maniera le illumini»,
non introdusse l'illuminazione come effetto creduto, ma come mani-
festo impossibile lo contrappose all'altro, acciò la di lui verità re-
stasse più certa; e questo è un modo di parlare usitatissimo, come


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