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Aristoteles - Ars rhetorica » Persius Flaccus, Aulus - Saturae » Galilei, Galileo Il Saggiatore - p. 278

Galilei, Galileo

Il Saggiatore


dentissime? Sputi solamente in Terra il Sarsi, ché senz'altro, dal
luogo dove va la reflession del raggio solare, vedrà l'aspetto d'una
stella naturalissima. In oltre, qual corpo posto in gran lontananza,
venendo tocco dal Sole, non apparirà una stella, massime se sarà
tanto alto che si possa veder di notte, come si veggon l'altre stelle?
E chi distinguerebbe la Luna, veduta di giorno, da una nuvola tocca
dal Sole, se non fusse la diversità della figura e dell'apparente gran-
dezza? Niuno sicuramente. E finalmente, se la semplice apparenza
deve determinar dell'essenza, bisogna che il Sarsi conceda che i Soli,
le Lune e le stelle, vedute nell'acqua ferma e negli specchi, sien veri
Soli, vere Lune e vere stelle. Cangi pure il Sarsi, quanto a questa
parte, opinione, né creda col citare autorità di Ticone, di Taddeo
Agecio o d'altri molti, di megliorar la condizion sua, se non in
quanto l'avere avuto uomini tali per compagni rende più scusabile
il suo errore.
20. Segua V. S. Illustrissima di leggere. Quia tamen toto eo tem-
pore <quo noster hic fulsit, Galilaeus, ut audio, lecto
affixus ex morbo decubuit, neque ei unquam fortasse per valetudinem licuit corpus
illud pellucidum oculis intueri, aliis propterea cum illo agendum esse duximus
argumentis. Ait igitur ipse, vaporem saepe fumidum ex aliqua Terrae parte in
altum supra Lunam etiam ac Solem attolli, et simul atque extra umbrosum Terrae
conum progressus Solis lumen aspexerit, ex illius veluti luce concipere
et cometam parere; motum autem sive ascensum vaporis huiusmodi, non
vagum incertumque, sed rectum nullamque deflectentem in partem, existere.
Sic ille: at nos harum positionum pondus ad nostram trutinam referamus.
Principio, materiam hanc fumidam et vaporosam per eos forte dies ascendisse
constat e Terra, cum, vehementissimis boreae flatibus toto late caelo dominantibus,
dispergi facile ac disiici potuisset; ut mirum profecto sit, impune adeo tenuissimis le-
vissimisque corpusculis licuisse inter saevientis aquilonis iras constantissimo gressu,
qua coeperant via, in altum ferri, cum ne gravissima quidem pondera tunc aëri
semel commissa eiusdem vim atque impetum superare possent. Ego vero adeo pu-
gnare inter se existimo duo haec, vaporem levissimum ascendere, et recta ascendere, ut
inter instabiles saltem aëris huius vicissitudines fieri id posse vix credam.
Illud etiam adde, auctore Galilaeo, ne a sublimioribus quidem illis planetarum
regionibus abesse concretiones ac rarefactiones huiusmodi corporum fumidorum,
ac proinde nec motus illos vagos incertosque, quibus eadem> ferri necesse est
.
Che vapori fumidi da qualche parte della Terra sormontino so-
pra la Luna, ed anco sopra il Sole, e che usciti fuori del cono del-
l'ombra terrestre sieno dal raggio solare ingravidati e quindi par-
toriscano la cometa, non è mai stato scritto dal Sig. Mario né detto
da me, ben che il Sarsi me l'attribuisca. Quello che ha scritto il Sig.
Mario è, che non ha per impossibile che tal volta possano elevarsi
dalla Terra essalazioni ed altre cose tali, ma tanto più sottili del con-
sueto, che ascendano anco sopra la Luna, e possano esser materia
per formar la cometa; e che talora si facciano sublimazioni fuor del
consueto della materia de' crepuscoli, l'essemplifica per quella boreale
aurora; ma non dice già che quella sia in numero la medesima ma-
teria delle comete, la qual è necessario che sia assai più rara e sot-
tile che i vapori crepuscolini e che quella materia della detta aurora
boreale, atteso che la cometa risplende meno assai dell'aurora; sì
che se la cometa si distendesse, v. g., lungo l'oriente nel candor
dell'alba, mentre il Sole non fusse lontano dall'orizonte più di sei
o vero otto gradi, ella senza dubbio non si discernerebbe, per esser
manco lucida del campo suo ambiente. E coll'istessa, non risolutezza,
ma probabilità si è attribuito il moto retto in su alla medesima ma-
teria. E questo sia detto non per ritirarci, per paura che ci facciano


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