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Apollonius Rhodius - Argonautica » Galilei, Galileo Il Saggiatore - p. 310

Galilei, Galileo

Il Saggiatore


cento e quattro, come, solamente di vostra semplice autorità, la fate
voi; e per tanto il corpo suo non viene ad esser a mille miglia grande
quanto voi credete, né insaziabile o impasturabile»; e qui poi non
ci è altro da fare per l'oppugnatore se non istringersi nelle spalle
e tacere. Quando si ha da convincer l'avversario, bisogna affrontarlo
colle sue più favorevoli, e non colle più pregiudiciali, asserzioni; al-
trimenti se gli lascia sempre da ritirarsi in franchigia, lasciando l'ini-
mico come attonito ed insensato, e qual restò Ruggiero allo sparir
d'Angelica.
32. Or sentiamo quel che segue: e legga V. S. Illustrissima questo quarto
argomento. Iam vero quamvis <Terra non moveatur, neque tutum homini pio sit id asse-
rere, si quis tamen scire ex me cupiat, an per motum Terrae possit hic cometae
cursus per rectam lineam explicari, respondeo: si nullus alius in Terra motus
concipiatur praeter eum quem Copernicus excogitavit, ne sic quidem motu hoc
recto salvari cometae phaenomena. Quainvis enim per motum Copernici annuum
Sol, ex ipsius sententia, videatur ab aequatore modo in austrum modo in septen-
trionem flectere (quem tamen ipse immobilem existimat), quilibet tamen horum
motuum integro semestri. completur, et brevi illo spatio dierum 40, quo ferme
cometa comparuit, parum admodum Sol moveri visus est, hoc est per gradus
tres, neque multo maior, ex hoc Terrae motu, videri potuit cometae apparens
deviatio; cui etiam si addatur totus ille motus qui ex incessu illo recto appa-
renter oriretur, nunquam> motum cometae observatum exae-
quabit
.
Qui egli vuol mostrare che né anco ponendosi il moto della Terra,
quale dal Copernico fu assegnato, si potrebbe esplicare e sostenere
questo moto per linea retta e quella deviazion dal vertice; perché,
se bene al moto della Terra ne conséguita l'apparente declinazione
del Sole ora verso austro ora verso borea, tuttavia nello spazio di
140 giorni, ne i quali si osservò la cometa, tal declinazione non importò
più di gradi 3, né molto maggior di tanto poteva apparir quella della
cometa; sì che, congiunta questa con quel solo grado e mezo che po-
teva importar l'altra dependente dal proprio moto retto, tuttavia noi
rimagniamo assai lontani da quel moto grandissimo che in lei si vide.
Qui, non avendo noi affermato né detto che di tal deviazione appa-
rente ne sia cagione movimento alcuno di qualch'altro corpo, e men
di tutti del corpo terrestre, il quale l'istesso Sarsi confessa di sapere
che noi reputiamo falso, chiaramente apparisce ch'egli l'ha introdotto
di suo capriccio per farsi adito a crescere il suo volume; per lo che
niuno obligo cade in noi di risposta per mantenimento di quello
che non abbiamo prodotto. Non però voglio restar di dire, ch'io
fortemente dubito che il Sarsi non abbia ancora formatasi perfetta
idea de' moti attribuiti alla Terra, né delle varie e moltiplici appa-
renze che da quelli negli altri corpi mondani scorger si dovrebbono;
già che io veggo ch'egli senza niuna differenza di positura, o sotto
o fuori dell'eclittica, o dentro o fuori dell'orbe magno, o di meri-
dionale o settentrionale, o di vicino o lontano da essa Terra, stima
che qual deviazione apparisce nel corpo solare, collocato nel centro
di essa eclittica, debba ancor la medesima, o pochissimo differente,


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