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Caporali, Cesare - La corte » Galilei, Galileo Il Saggiatore - p. 313

Galilei, Galileo

Il Saggiatore


nicanza tra di loro questi due autori, che questa sola parola refraz-
zione. Ecco le parole precise del Kepplero: Non refractio potest esse
causa inflexionis huius, ni nescio quod monstri confingamus, materiam
aetheream certis gradibus propinquitatis ad hoc sydus magis magisque
crassam, nec nisi ex una sola parte in quam caudam vergit.
Ah, Sig. Lot-
tario, è possibile che voi vi siate lasciato trasportar tant'oltre dal
desiderio d'oscurare il mio nome, qual egli si sia in materia di
scienze, che non solo non abbiate avuto riguardo alla reputazion mia,
ma né anco a quella di tanti amici vostri? a' quali con fallacie e
simulazioni avete cercato di far credere la vostra dottrina ferma e
sincera e con tal mezo avete fatto acquisto del loro applauso e delle
lor lodi, che adesso, se mai accaderà ch'essi veggano questa mia
scrittura e per essa comprendano quante volte ed in quante maniere
voi gli avete voluti trattar da troppo semplici, ei si Terranno scher-
niti da voi, e la stima e la grazia vostra negli animi loro muterà
stato e condizione. Differentissima è dunque la ragione prodotta e
rifiutata poi dal Kepplero; il quale, come persona conosciuta da me
sempre per non men libera e sincera che intelligente e dotta, son
sicuro che ei confesserebbe, il nostro detto essere in tutto diverso
dal suo, e che come il suo meritò il rifiuto, questo merita l'assenso,
perché è vero e dimostrativo, ben che il Sarsi s'ingegni di confutarlo.
35. Ma sentiamo la forza delle sue confutazioni. Sed videamus
iam<, an ex refractione, quod Galilaeus asserit, huius caudae
curvitas oriri potuerit. Neque enim eas leges illa servasse videtur, quas eidem
ipse praescribit; ut nimirum quoties ad horizontem inclinaretur eidemque fere
incederet parallela ac plures verticales intersecaret, tunc solum curvaretur, ubi
vero ad verticem nostrum spectaret, illico dirigeretur: nam vix tribus quatuorve
diebus suam illam primam curvitatem servavit, idque sive hoiizonti proxima sive
ab eodem remota; postea vero declinare quidem visa est ab ea linea quae per
cometae caput a Sole recta duceretur, sed nullam curvitatem prae se tulit, cum
tamen saepissime ductus illae caudae ad horizontem inclinatus compareret. At si
ita se res haberet ut Galilaeus asserit, longe rectior videri debuisset in ipso
exortu, quam cum altius elevaretur. Saepissime enim ita ab horizonte ascendit,
ut tota in eodem fere verticali existeret; in ascensu vero ipso fiebat ad hori-
zontem inclinatior, et plures verticales intersecabat; ut ex globo ipso cogno-
scere quivis potest, si observet, exempli gratia, in globo aliquo caelesti locum
cometae et ductum caudae respondentem diei 20 Decembris. Transibat enim tunc
coma inter duas postremas stellas caudae Ursae Maioris, ipsum vero cometae
caput distabat ab Arcturo gradibus 25, minutis 54, a Corona vero gradibus 24,
minutis 25. Si igitur locus cometae in globo inveniatur et ductus caudae descri-
batur, in ipsa globi circumvolutione apparebit cauda, ab horizonte emergens, in
uno fere verticali; mox, altius provecta, fiet ferme horizonti parallela: et tamen
haec ne in hac quidem positione> curvitatem ullam ostendit
.
Troppo inefficace maniera di confutare una dimostrazion di pro-
spettiva necessariamente concludente è questa del Sarsi, mentr'egli
vuole che altri la posponga a sue relazioni, le quali possono essere
alterate e francamente accommodate al suo bisogno; e perdonimi il
Sarsi se io ho tal sospetto, poi ch'egli stesso dà tanto frequente-
mente occasione di sospender la credenza delle cose ch'ei produce.
E qual fede si deve prestare alle relazioni d'uno circa cose già pas-
sate e che niente di loro più si ritrova né vede, mentre il medesimo,
parlando di cose permanenti, presenti, publiche e stampate, non
s'astiene di riferirne delle dieci le nove alterate diversificate ed in
somma trasformate in senso contrario? Io torno a dire che la dimo-
strazione scritta dal Sig. Mario è pura, geometrica, perfetta e necessa-
ria; questa doveva il Sarsi procurar prima d'intendere perfettamente,
e poi, non gli parendo concludente, mostrar la sua fallacia o nella


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