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Basilius Magnus - Homiliae in Hexaemeron » Lando, Ortensio Paradossi - p. 144

Lando, Ortensio

Paradossi, cioè sentenze fuori del comun parere


sto: «Dio volesse che presa moglie mai non mi fussero nati fi-
gliuoli», e spesso chiamava la figlia e la nipote dui cancheri che lo
struggevano con estremo suo dolore. Il medemo fu detto dal padre
di Tolomeo Filopatro lo qual non solo uccise il proprio padre, ma
uccise anche il fratello, la mogliere, e la madre che nove mesi nel
ventre portollo e tante volte in collo teneramente levosselo; il si-
mile credo anche dicesse Agripina madre del crudele e spiatato
Nerone; lo medemo affermò il padre di Fraate re de' Parti, poi
che vidde sì crudelmente il figliuol suo amazzar trenta fratelli, e
poi finalmente contra del vecchio padre stringere senza niu-
no rimordimento di conscienza il suo micidial coltello. Ho io già
letto che Epaminunda uomo d'altissimo intelletto et di genero-
sissimo spirito vivesse longamente senza prender moglie e essen-
dogli rinfacciato da Pelopida che iniquamente facesse non procu-
rando d'aver figliuoli per agiutto della già inchinata republica, aver
prontamente risposto: «Guarda che tu molto di me peggio non fac-
ci, lasciando seme di sì mala natura come tu lasci»
. Era il figliuolo
di Pelopida giovane infame, e per la scelerata e corrotta vita, al tut-
to di perduta speranza. Ma che dirò io di Mitridate, il quale, per
desiderio di signoreggiare non potendogli succedere le insidie con-
tra il padre suo di nascosto tessute asprissima guerra apertamente


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