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Cicero, Marcus Tullius - De oratore » Lando, Ortensio Paradossi - p. 149

Lando, Ortensio

Paradossi, cioè sentenze fuori del comun parere


spensieratamente vivesi, ritrovando spesse volte gratissime venture.
Molti n'ho io conosciuti, li quali più agiatamente vissero fuor di ca-
sa che nella propria patria, senza aver però mai detto il paternostro
di sancto Giuliano
Nel vero è troppo gran cosa la tenerezza
c'hanno le vedovelle a' fuor usciti; so quel che dico, né pensi al-
cuno ch'io mi sogni o vaneggi. Ricordomi d'aver letto che essendo
ritornato Teucro dalla troiana espedizione, e volendolo il padre Te-
lamone mandare in bando, non se ne curò punto, anzi saggiamen-
te rispose: «La patria, padre mio, è dovunque l'uomo è ben rac-
colto
». Veramente se l'esiglio fusse da' savi giudicato sì mala co-
sa (come molti sciocchi per mancamento de propositi alle volte
divisano) non si sarebbono ritrovati tanti che spontaneamente l'a-
vessero abracciato, sì come fece Metello Numidico e altri molti.
Avendo gli Ateniesi dato bando a Calistrato, e oprando senza far-
nelo consapevole alcuni suoi amici per che egli fusse rimes-
so, interdisse con molte preghiere sì amorevole uffizio, e fuor del-
la patria sua (quantunque copioso de beni) volentieri finì e suoi
giorni. Ricordomi ancora d'aver letto che essendo bandito Deme-
trio (il Falereo) e abitando in Tebe, mostrava molto d'aver a
schifo la conversazione di Crates tebano, perciò che secondo il
costume de' Cinici sprezzatissimamente vivea; non rimase perciò


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