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Vergilius Maro, Publius - Aeneis » Lando, Ortensio Paradossi - p. 162

Lando, Ortensio

Paradossi, cioè sentenze fuori del comun parere


cuperarebbe il vedere. Incomminciò Ferone, disideroso di sanità,
dalla propria moglie, e poi da infinite altre, nè mai perciò ri-
cuperandola fecele tutte ardere. D'una povera feminella trovò fi-
nalmente l'urina sì giovevole, ch'egli ne riebbe il vedere, e quella
per ricompensa tolse per sua moglie. Una simile storia (benché al-
quanto diversa) narra ancora Diodoro, dicendo che Sosis fi-
gliuolo del re d'Egitto, avendo per non so qual accidente perduto
la vista, doppo 'l spazio di diece anni fu, dormendo, avisato cer-
casse primieramente di placare il Dio che nella città di Eliopoli si
adorava, e poi afissasse gli occhi nella faccia d'una femina ch'al-
tro uomo che il proprio marito isperimentato non avesse, e così
dalla propria donna incominciando, di molte ne fece la prova e
niuna fedele ritrovandone; doppo longo cercare, una trovonne mo-
glie d'un ortolano, e quella prese per sua donna avendo tutte l'al-
tre fatto ardere, non senza gran stupore e maraviglia di chi prima
fidato s'era nella feminil fede, la quale (per quanto intendo da chi
n'ha sovente fatto l'isperienza, che da me stesso non l'oserei per la
poca prattica affermare) è sì fragile e debole, che molto più resi-
stenza si truova nel giunco, o nel vetro. A che tristarsi adunque se
la moglie non è onesta? Veramente se ralegrare non ci vogliamo
per le sopradette commodità, non ci dogliamo almeno della com-
mune sciagura, anzi sopportiamo pacientemente quel che
schifare per molta industria e arte non potemo, ricordandosi an-
cora che il Signor nostro condennar non vuolle l'adultera. Non
voglio però dir io che molte caste donne non si trovino, come det-
to hanno alcuni al mordere la donnesca onestà troppo inchinati,
perché so bene di quanto cordoglio nella mia più giovenile età sta-
to mi sia cagione l'incredibil onestà della donna mia, la quale né
per longa e fervente servitù, né per ismisurato amore ch'io gli por-
tassi, mai si volle piegare a' miei desiderii; tengo però per cosa cer-
ta, che sì come in virtù e nobiltà d'animo è singolare, così fusse
unica in questa parte e rarissime all'età nostra ritrovarsi quelle che
di sua mente sieno.


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