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Cicero, Marcus Tullius - De oratore » Lando, Ortensio Paradossi - p. 90

Lando, Ortensio

Paradossi, cioè sentenze fuori del comun parere


ne mangia? Che dirò similmente de' columbi non mai del beccar
stanchi, perturbatori e della diurna e della notturna quiete, conta-
minatori delle case, di maniera che inferiori non sono di molestia
a' pavoni, il cui rauco gridore porrebbe spavento fin nell'inferno.
Hai misero pavone, certo, chi ti condusse in queste nostre parti eb-
be assai più riguardo alla gola e al ventre suo che alle querele de'
vicini, al disfacimento de' tetti, e alle ruvine de' nostri amenissimi
giardini. Se adunque per le sopradette cose non mi serveno le ri-
chezze, a che mi serviranno? in qual cosa me ne prevalerò io? Po-
trebemisi dire: elle ti serviranno per farti menare vita suave e gio-
conda, perciò che se ricco sarai, non ti mancaranno eccellenti mu-
sici che ti dilettino e facianti raggioire, quando afflito e travagliato
ti ritroverai. E io dico non mi poter in verum modo la musica di-
lettare, essendo essa di sua natura tutta rea e malvagia. Ata-
nasio vescovo di Alessandria, uomo di gran santità e di profon-
do sapere, alla cui lezione santo Gerolamo instantissimamente n'es-
sorta, la scacciò dalla Chiesa perché troppo mollificava e inteneriva
gli animi nostri disponendoli alle lascivie e a' vani piaceri, oltre che
aumenta la maninconia (se per avventura avviene che da quella pri-
ma assagliti siamo). Aurelio Agostino maestro di santa Chiesa non
l'approvò mai; e gli Egizii non solo come cosa inutile, ma dannosa
la biasmarno. Aristotele ancora che tenuto è il maestro di coloro
che sanno
, la vituperò, dicendo che Giove né cantava né sonava
la cetra. Filippo biasmò Alessandro suo figliuolo perché gli dava
molta opera, e udillo una volta fra l'altre dolcemente cantare. E
potrà alcuno farmi bramoso di robba per spenderla poi in così va-
no studio? Non voglia già Iddio che così folle divenga mai. Che far
ne debbo finalmente? Forse per andare alla caccia, come sogliono
i gran principi e tutti quelli ch'oggidì fanno professione di genti-
luomo? Mai no che per questo cercar non la debbo. Oimé che il


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