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Galenus, Claudius - De oculis » Lando, Ortensio Paradossi - p. 190

Lando, Ortensio

Paradossi, cioè sentenze fuori del comun parere



XIX
Meglio è d'essere in prigione che in libertà
Paradosso XIX


Io non ho mai potuto per alcun tempo indur l'animo mio a
credere che dannosa cosa sia l'essere posto in prigione, avendone
a centinaia conosciuti che morendo sospirarne di buon cuore la
prigione per dura e aspra che si fusse, intendendo finalmente che
tutte le cose ben chiuse e ben legate siano sempre con maggior cu-
ra e diligenza conservate che non sono le sciolte e libere, le quali
sono esposte al puro arbitrio di chi ha voluntà d'offendere altrui.
Deh quante volte la disiderata libertà in gravissimo danno si rivol-
se di chi troppo ardentemente la disiderò. Per il che non posso io
contenermi di non maravigliarmi stremamente vegendo questa pa-
rola prigione, e prigioniero, essere a gli orecchi nostri come una spi-
na pungente e a' cuori de' mortali sì molesta e dispiacevole che tre-
mare, impallidire, e alle volte spasimare ci faccia. E chi è in questa
vita che nel vero prigionier non sia e libero si possa mai dire se non
quando ei muore? Perciò gridava (mi penso io) l'apostolo Paulo:
«Chi mi liberarà di questo mortai carcere?». E che sai tu
che la prigione della quale tanto ti lagni non ti sia un'util custodia
e una secura guardia? N'ho veduto a' miei giorni molti, li quali,


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