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Vergilius Maro, Publius - Aeneis » Lando, Ortensio Paradossi - p. 246

Lando, Ortensio

Paradossi, cioè sentenze fuori del comun parere


pere delli anabattisti, spenti si sono e scritti de' manichei, arsi quel-
li delli arriani e de' donatisti: e le composizioni di questo scelera-
to epicureo, adultero, miscredente, ruffiano e corruttore della gio-
ventù saranno lette, rilette, stampate e ristampate? Deh perché non
si fa commandamento che publicamente si ardino e si sbandischi-
no? Ho io conosciuto una bellissima fanciulla nella città nostra
di Milano, la quale, avendo letto la novella del geloso che in for-
ma di prete confessava la moglie, anch'essa d'indi a pochi giorni
che letta l'ebbe fece un bucolino nella parete dell'anticamera per
donde, favellando con un gentiluomo, sì discretamente da l'una e
l'altra parte si operò, che la buona fanciulla dette bando al-
l'onore, qual sin'allora avea diligentemente conservato. Io so pari-
menti due monache d'un monistero per molta santità famoso, le
quali, avendo letto il caso di Masetto da Lampolecchio, tanto ar-
dore gli venne, tanto fuoco se gli accese nel cuore, che si fuggirno
con dui romiti. E questi sono de' guadagni che si fanno da sì di-
soneste lezioni. Ricordomi d'aver una fiata accerbamente contra-
stato col dotto messer Gioan Piero Bracco, mio onorando cugino,
il quale con una mirabil superstizione sforzavasi e di scrivere e di
parlare alla bocaccesca; dal qual studio dissuadendolo io a mio po-
tere, mi confessò una fiata non potersi veramente negare che la le-
zione delle dieci giornate non fusse alquanto lascivetta e mal a pro-
posito per le persone spirituali, ma che doverebbesi benignamen-
te sofferire per amor del stile ch'era sì bello e florido. «Deh buon
uomo», dissi io all'otta alquanto sdegnosetto, «felice stile chiame-
rassi un stil confuso, pieno di chente, di horrevole, avenevole, ar-
rendevole, guari, insiememente e testé? Florido stile chiamerassi


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