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Biblia, Act » Livius, Titus - Ab Urbe condita » Lando, Ortensio Paradossi - p. 250

Lando, Ortensio

Paradossi, cioè sentenze fuori del comun parere


vendo Tullio a Lentulo, dice d'aver composto l'Oratore in dialo-
go secondo il costume d'Aristotele. Or se Aristotele ebbe tal co-
stume sarà credibil cosa che molti volumi, e non un solo, n'abbi
sotto tal forma scritto; e pur non se ne vede alcuno. Simplicio pa-
rimenti afferma ch'egli scrivesse in dialogo; io non vego que-
sti dialogi in alcun luogo. Ho pur anch'io, quando aveva più del
scemo che al presente non ho, rivolto la mia parte di questi libracci
che vanno sì presuntuosamente scorrendo per le librarie, né mai
ho ritrovato tal forma di comporre; dil che m'ho assai maravìglia-
to, ispezialmente essendo usanza ne que' tempi di scrivere in dia-
logo, come si vede in Platone, Senofonte e altri molti. Di più, il
medesimo Simplicio interpretando e Predicamenti di Aristotele cit-
ta la parafrasi di Andronico, la qual tutta confassi col testo qual
ora abbiamo, e discorda dal testo di Simplicio; donde parmi evi-
dente congiettura che di Andronico siano e non di Aristotele. Ri-
devomi adunque meritamente la state passata essendo in Roma, e
veggendo disputarsi tra li primi filosofi se li Predicamenti di Ari-
stotele dovessero esser preposti o posposti alla Metafisica: o qui-
stion degna d'esser a sì travagliosi tempi disputata nel cospetto de
tanti reverendissimi cardinali, poi che di Andronico sono li Predi-
camenti, e più frasche dentro vi si vegono che frutti! Simplitio an-
cora nel prealegato libro parlando de gli univoci citta l'Arte Poe-
tica
di Aristotele, e la difinizione qual esso da in quell'Arte de' pre-


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