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Galenus, Claudius - De oculis » Lando, Ortensio Paradossi - p. 256

Lando, Ortensio

Paradossi, cioè sentenze fuori del comun parere


sieme unite tal nome non possano meritamente ottenere, il che ap-
pare nel conflitto di esse, e nella vettoria che dal conflitto risulta.
Fece pur anche fallo degno di gran correzione nel narrare la
necessità del cervello, e dicendo che il polmone per se stesso si mo-
vesse. Ma questi si potrebbono dir peccati da castigare sol con la
sferza, rispetto a gli altri quai fece parlando della proporzione del-
li elementi, ragionando del circolo latteo, disputando dell'arco
celeste, scrivendo del numero de' corpi che riempiono luogo; e
trattando nella sua Loica della dimostrazione ove biasma la dimo-
strazione circolare, et poi nella sua perfetta dimostrazione vuole
che le premisse sieno convertibili, di modo che forza sarà o che
nulla s'impari da questa tal dimostrazione, o che circolare divenga.
Finalmente quest'arca di scienza, quasi in ogni parte delle opere da
lui fatte con matemattiche dimostrazioni riprovar si potrebbe, et
noi pazzarelli l'adoriamo come un idolo, e alle sue diterminazioni
come a responso di oracolo chiude ognuno la bocca. È possibile,
o dotto Simon Portio, che col tuo bellissimo ingegno non abbi
penetrato mai sì avanti ch'abbi conosciuto che questo tuo tanto fa-
miliare Aristotele fusse un bue? hai tu diliberato di morire in così
fatti studi? Deh volge altrove l'animo, né consentire che il testi-
monio tuo gli dia più autorità di quello che sin ora dato le ha, che
pur troppo è stata. Sempre (mi credo io) saremo fanciulli, mai da
sì longo sonno ci risvegliaremo, patiremo sempre che questo mo-
stro sega prò tribunali? L'è pur gran cosa che alcun non
apparisca a sì dotti tempi che ne lo scacci, e facciane ravedere et
della cecità nostra, e delle sue molte inezie. Scrisse il tristo nel set-
timo de' suoi Morali, e a Nicomaco suo figliuolo scrisse, che il far-
si dar le pèsche non fusse vizio, ispezialmente se da fanciullo vi


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