BIVIO: Biblioteca Virtuale On-Line
Alexander Aphrodisiensis - Quaestiones » Lando, Ortensio Paradossi - p. 95

Lando, Ortensio

Paradossi, cioè sentenze fuori del comun parere


reame de' celi, essortandoci a spargere senza alcun deletto le fa-
cultà nostre a' bisognosi. Finsero alcuni (veramente ingegnosi) che
essendo invaghito Giove delle rare bellezze di Danae, egli si con-
vertisse in pioggia d'oro, e così possedesse la disiderata preda, a di-
mostrarci essere l'oro più d'ogn'altra cosa atto ad ispugnare la pu-
dicizia delle innocenti virginelle. Ma non solo è egli solito gittare a
terra la donnesca onestà, che suole ancora essere cagione de
tradigioni, omicidii e altre essorbitanze. Perciò credo io dicesse
Possidonio che la richezza era madre d'infiniti mali, il che non
si può già dire della beata e dolce nostra povertà, della quale dif-
fusamente parlando Seneca, scrisse che l'ignudo per lei era se-
curo da' ladroni, e ne' luoghi assediati il povero ritrovava pace
.
Sarà adunque senza dubio miglior la franca povertà che le serve
richezze, poi che infiniti beni opra, e niuno maleficio partorisce
giamai.


pagina successiva »
 
p. 95