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Biblia, Hbr » Lando, Ortensio Paradossi - p. 259

Lando, Ortensio

Paradossi, cioè sentenze fuori del comun parere


puòte ritrovare questo infelice. Il quale essendo poi pervenuto al-
l'età virile, innamorossi d'una sfacciata meretrice detta per nome
Ermia, e talmente se ne invaghì, che prese ella un giorno ardire
di porgli la sella sul dosso, cavalcarlo, straziarlo e al tutto vitupe-
rarlo. A costei finalmente fece fare ordinatamente tutti li sacrifi-
cii che far si solevano alla eleusina Cerere. Parvi che questo fus-
se indizio d'una mente pia, d'un animo religioso, essendo adunque
delle divine cose sì gran sprezzatore? non vi pare che meriti che li
nostri reverendi baccalari ad ogni parola l'abbino in bocca, d'altro
non si ragioni per e chiostri loro, né altro s'oda per e pergami al-
legare? Fu dimandato una volta, essendo io in Padova, a monsi-
gnor Bembo perché non andasse la quaresima alle prediche; ri-
spose egli incontanente: «Che vi debbo io fare, poscia che mai al-
tro non vi si ode che garrire il dottore sottile centra il
dottore angelico, e poi venirsene Aristotele per terzo a termina-
re la quistione proposta?». Pensarono già alcuni fratocchi bro-
daiuoli non poter far meglio che invecchiare in tal lezione affir-


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