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Plato - Epinomis » Ripa, Cesare Iconologia - p. 15

Ripa, Cesare

Iconologia overo Descrittione d'Imagini delle Virtù, Vitii, Affetti, Passioni humane, Corpi celesti, Mondo e sue parti [1611]


Ambitione, secondo S. Tomaso 2. 2. Q. 31. art. 2., è un appetito disor-
dinato di farsi grande e di pervenire a Gradi, Stati, Signorie, Magistra-
ti et Officii, per qual si voglia giusta o ingiusta occasione, virtuoso o
vitioso mezo onde avviene che quello si dica essere ambitioso, come dice
Aristotele nel quarto dell'Ethica, il quale più che non faccia mestiere et
ove non bisogni cerchi honori.
Si dipinge giovane vestita di verde, percioché i giovani son quelli che
molto si presumono et molto sperano, essendo lor proprio vitio, come di-
ce Seneca in Troade, per non poter reggere l'impeto dell'animo, che per-
ciò se gli fanno l'ali a gl'homeri, dimostrando anco che appetiscono et
arditamente desiderano quelle cose che non convengono loro, cioè vola-
re sopra gl'altri et essere superiore a tutti.
L'habito succinto et i piedi nudi significano le fatiche, i disagi, i dan-
ni et le vergogne che l'ambitioso sostiene per conseguire quelli honori
che fieramente ama, poiché per essi ogni cosa ardisce di fare et soffrire
con patienza, come ben dimostra Claudian., lib. 2. in Stilicon. Laudem:
Trudis avaritiam, cuius foedissima nutrix
Ambitio, quae vestibulis, foribusque potentum
Excubat, et preciis commercia poscit honorum
Pulsa simul
.
Si rappresenta ch'ella medesima si ponghi le sopradette cose in capo
per dimostrare che l'ambitioso opera temerariamente, essendo scritto in
S. Paolo ad Hebr. cap. 5. Nemo sibi sumat honorem, sed qui vocatur a Deo
tamquam Aaron
, non sapendo se egli ne sia degno.
Si dipinge con gl'occhi bendati, perché ella ha questo vitio che non sa di-
scernere, come dice Seneca nell'Epist. 105.: Tantus est ambitionis furor
ut nemo tibi post te videatur si aliquis ante te fuerit
.
Le qualità delle corone dimostrano che l' ambitione è un disordinato
appetito, secondo il detto di Seneca nel 2. de Ira:
Non est contenta honoribus Vult fastos occupare et per omnem Orbem titulos di-
sponere
.
Et a questo proposito non voglio lasciare di scrivere un'Anagramma fat-
to sopra la presente figura da Taddeo Donnola, che cosí dice:
Ambitio. Amo tibi.
Grammaticam falsam quid rides? desine; namque
Ex vitio vitium nil nisi colligitur.
Tu lude hinc homines, quos ambitiosa cupido,
Caecos, dementes, ridiculosque facit
.

Ampiezza della Gloria.

Si dipinge per tale effetto la figura d'Alessandro Magno con un folgore
in mano et con la corona in capo.
Gl'antichi Egitii intendevano per il folgore l'ampiezza della gloria et
la fama per tutto il mondo distesa, essendo che niun'altra cosa rende mag-
gior suono che i tuoni dell'aere, de' quali esce il folgore, onde per tal ca-
gione scrivono gl'Historici ch'Appelle, Pittore Eccellentissimo, volendo
dipingere l'effigie del Magno Alessandro gli pose in mano il folgore, accioché


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