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Boccaccio, Giovanni - Decameron » Ripa, Cesare Iconologia - p. 335

Ripa, Cesare

Iconologia overo Descrittione d'Imagini delle Virtù, Vitii, Affetti, Passioni humane, Corpi celesti, Mondo e sue parti [1611]



Mediocrità.

Donna bella et risplendente, con l'ali alle spalle, con le quali si sol-
leva da terra, additando con una mano la terra et con l'altra il cie-
lo, con un motto scritto che dica   Medio tutissimus ibis.

Memoria.

Donna di mez'età, haverà nell'acconciatura della testa un Gioiel-
liero, overo un scrigno pieno di varie gemme et sarà vestita di nero,
con li due primi diti della mano destra si tiri la punta dell'orecchio
destro et con la sinistra terrà un cane nero.
Dipingesi la Memoria di meza età, perché Aristotele nel lib. della Me-
moria et della Ricordanza
dice che gl'huomini hanno più memoria nell'
età perfetta che non hanno nella vecchiaia, per la scordanza, o nella pueri-
tia per non haver imparato.
L'acconciatura del capo, nel modo che s'è detto, dimostra che la memo-
ria è fidelissima ritentrice et conservatrice di tutte le cose che le sono rap-
presentate da' nostri sensi et dalla fantasia, però è dimandata l'arca delle
scienze e de' Thesori dell'anima.
Vestesi di nero, il qual colore significa fermezza et stabilità per la ra-
gione detta altrove, essendo proprio della memoria ritener fermamente
le forme del senso, come dicevamo rappresentate, et Aristotele l'afferma
nel luogo citato di sopra.
Tirasi la punta dell'orecchio in conformità di quel che dice Plinio lib.
XI. dell'Historia Naturale con queste parole: Est in aure ima memoriae locus
quem tangentes attestamur.

Et Virgilio nell'Ecloga VI. dice:
Cum canerem Reges, et proelia Cynthius aurem
Vellit et admonuit.

Il cane nero si pone per la medesima ragione del colore del vestimento
di detta figura, come anco perché il cane è animale di gran memoria, il
che si vede per esperienza continoua che condotto in paese straniero et
lontano per ritornare onde è stato levato, da se stesso senza difficultà ri-
trova la strada. Dicesi anco che ritornando Ulisse in patria doppo venti
anni non fu altro che un cane lasciato da lui alla partenza che lo rico-
noscesse et accarezzasse. Onde Socrate appresso Platone nel Fedro giu-
ra per lo cane che Fedro haveva imparato a mente tutta l'oratione che
Lisia haveva composta.

Memoria.

Donna con due faccie, vestita di nero et che tenga nella man destra
una penna et nella sinistra un libro.
La memoria è un dono particolare della natura et di molta consideratione


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