BIVIO: Biblioteca Virtuale On-Line
Cicero, Marcus Tullius - De officiis » Ripa, Cesare Iconologia - p. 17

Ripa, Cesare

Iconologia overo Descrittione d'Imagini delle Virtù, Vitii, Affetti, Passioni humane, Corpi celesti, Mondo e sue parti [1611]


ragione tra gli huomini che hanno conformità de influssi et di comples-
sioni. Il vestimento bianco et rozzo è la semplice candidezza dell'animo,
onde il vero amore si scorge lontano da ogni sorte di fintioni et di lisci
artificiosi.
Mostra la spalla sinistra et il petto ignudo, additando il cuore col mot-
to   Longe, et prope, perché il vero amico o presente o lontano che sia dal-
la persona amata, col cuore non si separa giamai; et benché i tempi et la
fortuna si mutino, egli è sempre il medesimo preparato a vivere et mori-
re per l'interesse dell'amicitia, et questo significa il motto che ha nel lem-
bo della veste et quello della fronte. Ma se è finta, ad un minimo volgi-
mento di fortuna, vedesi subitamente, quasi suttilissima nebbia, al Sole di-
leguare. L'essere scapigliata et l'havere la ghirlanda di mirto con i fiori
di pomi granati mostra che il frutto dell'amor concorde et dell'unione
interna sparge fuori l'odor soave de gl'esempii et dell'honorevoli attioni
et ciò senza vanità di pomposa apparenza, sotto la quale si nasconde be-
ne spesso l'adulatione nemica di questa virtù.
Dipingesi parimente scalza, per dimostrare sollecitudine, overo pre-
stezza et che per lo servigio dell'amico non si devono prezzare gli scom-
modi, come dimostra Ovidio de Arte Amandi: Si rota defuerit, tu pede car-
pe viam
. Abbraccia finalmente un olmo secco circondato da una vite ver-
de, accioché si conosca che l'amicitia fatta nelle prosperità deve durar
sempre et ne i maggiori bisogni deve esser più che mai amicitia, ricordan-
dosi che non è mai amico tanto inutile che non sappia trovare strada in
qualche modo di pagare gl'oblighi dell'amicitia.

Amicitia.

Donna vestita di bianco, per la medesima ragione detta di sopra, ha-
verà i capelli sparsi, sotto il braccio sinistro terrà un cagnolino bian-
co abbracciato et stretto, nella destra mano un mazzo di fiori et sotto al
piede destro una testa di morto.
I capelli sparsi sono per le ragioni già dette. Il cagnolino bianco mo-
stra che si deve conservare netta d'ogni macchia all'amico la pura fideltà.
Per i fiori s'intende l'odore del buon ordine che cagiona l'amicitia nel
consortio et nella commune usanza de gl'huomini. Sotto al piè destro si
dipinge la testa di morto calpestata perché la vera amicitia genera spesse
volte per servigio dell'amico il dispreggio della morte. Però disse Ovidio,
lodando due cari amici nel 3. lib. de Ponto:
Ire iubet Pylades, charum periturus Oresten
Hic negat, inque vicem pugnat uterque mori.


Amicitia.

Le tre Gratie ignude, ad una delle quali si vedrà le spalle et all'altre due
il viso congiungendosi con le braccia insieme. Una d'esse haverà in


pagina successiva »
 
p. 17