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Herodotus - Historiae » Aristoteles - Metaphysica » Ripa, Cesare Iconologia - p. 354

Ripa, Cesare

Iconologia overo Descrittione d'Imagini delle Virtù, Vitii, Affetti, Passioni humane, Corpi celesti, Mondo e sue parti [1611]


Lieto delle sue feste Pan dimena
La picciol coda et ha di acuto pino
Le tempie cinte e dalla rubiconda
Fronte escono due brevi corna, e sono
L'orecchie qual di capra lunghe et hirte
L'hispida barba scende sopra il petto
Dal duro mento e porta questo Dio
Sempre una verga pastorale in mano
Cui cinge i fianchi di timida Dama
La maculosa pelle il petto, e il dorso.

Pan è voce Greca et in nostra lingua significa l'universo, onde gli anti-
tichi, volendo significare il Mondo per questa figura, intendevano per li cor-
ni nella guisa che dicemmo il Sole et la Luna et il Boccaccio, nel sopradet-
to luogo, vuole che li detti corni rivolti al Cielo mostrino i corpi celesti
et gli effetti loro nelle cose di qua giù.
La faccia rossa et infocata significa quel foco puro che sta sopra gli al-
tri Elementi, in confine delle celesti sfere.
La barba lunga che va giù per lo petto mostra che i due Elementi su-
periori, cioè l'aria e 'l fuoco, sono di natura e forza maschile et manda-
no le loro impressioni di natura feminile.
Ci rappresenta la maculosa pelle che gli cuopre il petto et le spalle,
l'ottava sfera, tutta dipinta di chiarissime stelle, la quale parimente copre tut-
to quello che appartiene alla natura delle cose.
La verga dimostra il governo della natura, per la quale tutte le cose
(massime quelle che mancano di raggione) sono governate et nelle sue
operationi sono anco guidate a determinato fine.
Si dimostra anco per la verga ritorta l'anno, il qual si ritorce in se stesso,
nell'altra mano tiene la fistula delle sette canne, perché fu Pan il primo
che trovasse il modo di comporre più canne insieme con cera et il primo
che la sonasse ancora, come dice Virgilio nell'Egloga 2.
Si rappresenta dal mezo in giù in forma di capra peloso et ispido, in-
tendendosi per ciò la terra, la qual'è dura, aspra et tutta disuguale, coper-
ta d'arbori d'infinite piante et di molt'herbe.

Mondo.
Come dipinto nel primo libro de i Commenti Hieroglifici di Pierio Valeriano.


Huomo che tenghi li piedi in atto di fortezza, con una veste longa di di-
versi colori, porta in capo una gran palla o globo sferico di oro.
Si dipinge così per mostrar la fortezza della terra.
La veste di diversi colori dinota li quattro Elementi et le cose da essi
generate, della varietà de' quali la terra si veste.
La palla sferica d'oro significa il Cielo et il suo moto circolare.
Volendo gl'Egittii (come narra Oro Apolline) scriver il Mondo, pinge-
vano un serpe che divorasse la sua coda e detto serpe era figurato di va-
rie squame per le quali intendevono le stelle del Mondo et ancora per es-
ser questo animale grave per la grandezza sua intesero la terra; è parimen-
te sdruccioloso per il che dissero ch'è simile a l'acqua, muta ogn'anno insieme


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