BIVIO: Biblioteca Virtuale On-Line
Vergilius Maro, Publius (Pseudo) - Catalepton » Ripa, Cesare Iconologia - p. 370

Ripa, Cesare

Iconologia overo Descrittione d'Imagini delle Virtù, Vitii, Affetti, Passioni humane, Corpi celesti, Mondo e sue parti [1611]


per contenere la Tragedia, trapasso di felicità a miserie, overo il contrario
da miserie a felicità.
Li coturni che tiene ne i piedi sono istromenti di essa Tragedia. Onde
Horatio nella Poetica dice Eschilo havergli dati tali instromenti:
Post hunc personae, pallaeque repertor honestae
Aeschylus et modicis instravit pulpita tignis
Et docuit, magnumque loqui, nitique coturno.


Polinnia.

Starà in atto d'orare, tenendo alzato l'indice della destra mano.
L'acconciatura della testa sarà di perle et gioie di varii et vaghi colo-
ri vagamente ornata. L'habito sarà tutto bianco et con la sinistra ma-
no terrà un volume sopra del quale sia scritto   Suadere.
Il stare in atto di orare et il tenere in alto l'indice della destra mano di-
mostra che questa musa soprastà (secondo l'opinione d'alcuni) a Rhetori-
ci dicendo Verg. in Opusc. de Musis:
Signat cuncta manu, loquitur Polymnia gestu.
Et Ovidio nel 5. de'Fasti l'induce che parli in questa guisa:
Dissensere Deae, quarum Polymnia coepit.
Le perle et le gioie che tiene attorno le chiome denotano le doti et vir-
tù sue. Servendosi la Rhetorica dell'inventione della dispositione, della
memoria et della pronunciatione, massime essendo il nome di Polimnia
composto delle voci, πολλυ et μνεια che significano molta memoria.
L'habito bianco denota la purità et sincerità, cose che fanno all'Ora-
tore sicura fede intorno a quello che dice più d'ogn'altra cosa.
Il volume col motto   Suadere è per dichiarare compitamente la som-
ma della Rhetorica, havendo per ultimo fine il persuadere.

Erato.

Donzella gratiosa et festevole, harà cinte le tempie con una
corona di mirto et di rose, con la sinistra mano terrà una lira et con
l'altra il plettro et appresso a lei sarà un Amorino alato con una facella in
mano, con l'arco et faretra.
Erato è detta dalla voce Greca ἔρος significante amore, il che mostra
Ovidio nel 2. de Arte Amandi così dicendo:
Nunc mihi si quando Puer et Citherea favete
Nunc Erato nam tu nomen amoris habes.

Li si dà corona di mirto et di rose percioché trattando questa Musa
di cose amorose, gli si convien a canto Cupido, il mirto et la rosa.
Essendo che siano in tutela di Venere madre delli amori onde Ovidio 4.
Fast. così dice:
Leviter mea tempora mirto
Pontano beavit Veneris sapora mirtus.


pagina successiva »
 
p. 370