BIVIO: Biblioteca Virtuale On-Line
Plinius Caecilius Secundus, Gaius - Epistulae » Ripa, Cesare Iconologia - p. 385

Ripa, Cesare

Iconologia overo Descrittione d'Imagini delle Virtù, Vitii, Affetti, Passioni humane, Corpi celesti, Mondo e sue parti [1611]


fingendo la notte haver un carro con quattro rote, intendendo per esse le quat-
tro parti de la notte et questa divisione, come dice il Boccaccio nel primo
libro de la Geneologia de li Dei, è stata osservata da i Soldati et da i noc-
chieri ne le guardie loro.
Per tanto anco a noi è piaciuto divider la notte similmente in quattro
tempi, non per rappresentar le vigilie de' soldati o le guardie de' nocchieri,
ma per descriver in genere queste parti mediante i segni e effetti loro più
noti et convenienti. Dico dunque che la Prima Parte de la notte la rappre-
sentaremo in una donna vestita di color bertino vedendosi sopra la sua te-
sta alcune stelle e per l'aria una nottola volante.
Terrà con la sinistra mano una pietra da far fuoco, sopra la quale sia
un pezzo di esca et con la sinistra tenga un accialino, col quale mostri ha-
ver percosso detta pietra e si vedano per aria molte faville et l'esca accesa.
Appresso a la detta figura vi sarà un candelieri con una candela per ac-
cenderla.
Il color del vestimento bertino mostra la declinatione de la luce a le
tenebre de la notte.
Le stelle, come detto habbiamo, significano, come riferisce il Boccac-
cio nel primo libro de la Geneologia, la prima parte, essendo che in questo
tempo le stelle cominciano ad apparire.
La nottola volante denota similmente questo tempo perché questo
animal nemico de la luce subito che comincia a imbrunir l'aria esce fuora
del suo albergo e va volando a torno.
Si dipinge che con la destra mano habbia percossa la pietra focaia con
l'accialino per segno di voler accendere la candela che gli sta a lato, per-
cioché, come narra il Boccaccio, cessando la luce del giorno si cominciano
ad accendere i lumi per vincere con quelli le tenebre de la notte per po-
ter attendere a quell'opere che in questo tempo si convengono.

Seconda Parte.

Una donna vestita di color lionato in una notte, che con la destra ma-
no tenghi con bellissima gratia una sfera celeste, stando in atto di
contemplare quella, da un canto un fanciullo che dorma et da l'altro
lato un pavone che con la coda faccia una bella rota. Si dipinge vestita di
lionato, perché come si va più vers'il profondo de la notte, così la qualità
del colore deve approssimarsi al scuro de le tenebre.
Tiene la sfera celeste contemplando quella perchè le stelle in questo
tempo si rendono più visibili et più atte a potersi contemplare.
Il medesimo si può dire che significhi il pavone nella guisa che dicem-
mo, percioché, come riferisce Pierio Valeriano nel lib. 24, gl'Egittii per
esso significano la notte chiara e stellata, vedendosi nella sua coda tanti


pagina successiva »
 
p. 385