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Porphyrius - Isagoge » Aristoteles - Oeconomica » Ripa, Cesare Iconologia - p. 23

Ripa, Cesare

Iconologia overo Descrittione d'Imagini delle Virtù, Vitii, Affetti, Passioni humane, Corpi celesti, Mondo e sue parti [1611]


i segni de rostri delle navi. Et questo è quanto bisognava scrive-
re in tal proposito per commodità de' Pittori.

Anno.

Huomo di meza età con l'ale a gl'omeri, col capo, il collo, la barba
et i capelli pieni di neve e giaccio. Il petto et i fianchi rossi et ador-
ni di varie spighe di grano, le braccia verdi et piene di più sorti di fiori,
le coscie et le gambe con gratia coperte di grappi et frondi d'uve. In una
mano terrà un serpe rivolto in giro, che si tengha la coda in bocca et nel-
l'altra haverà un chiodo.
Si dipinge alato con l'autorità del Petrarca nel Trionfo del Tempo, ove dice:
Che volan l'hore, i giorni, gl'anni e i mesi.
L'Anno secondo l'uso commune comincia di Gennaio, quando il giac-
cio et le nevi sono grandissime, et perciò gli si pone la neve in capo et
perché la Primavera è adorna d'ogni sorte di fiori e d'herbe et le cose in
quel tempo fatte cominciano in un certo modo a svegliarsi et tutti fanno
più vivacemente le loro operationi, però se gl'adornano le braccia nel
modo sopradetto.
L'estate per esser caldi grandissimi et le biade tutte mature si rappre-
senta col petto et i fianchi rossi et con le spighe.
L'uve nelle gambe mostrano l'Autunno, che è l'ultima parte dell'an-
no. Il Serpe posto in circolo, che morde la coda, è antichissima figura dell'
anno, percioché l'anno si rivolge in se stesso et il pricipio di un anno con-
suma il fine dell'altro, sì come per quel serpe ridotto in forma di circolo
si rode la coda, onde Virg. nella 2. della Georg. così disse:
Fronde nemus redit agricolis labor actus in orbem
Atque in se sua per vestigia volvitur annus
.
Scrive Festo Pompeo che gl'antichi Romani ficcavano ogn'anno nel-
le mura de i tempii un chiodo et dal numero di quei chiodi poi numera-
vano gl'anni et però segno dell'anno si potrà dire che siano i chiodi.

Anno.

Huomo maturo, alato, per la ragione detta di sopra, sopra un car-
ro con quattro cavalli bianchi, guidato dalle quattro stagioni che
sono parte dell'anno, le quali si dipingeranno cariche de frutti, secondo
la diversità de' tempi.

Anima ragionevole e beata.

Donzella gratiosissima, haverà il volto coperto con un finissimo
e trasparente velo, il vestimento chiaro et lucente, a gl'homeri un
paro d'ale et nella cima del capo una stella.
Benché l'anima, come si dice da' Theologi, sia sustanza incorporea et
immortale si rappresenta nondimeno in quel meglior modo che l'huo-
mo, legato a quei sensi corporei con l'imaginatione, la può comprendere


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