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Diogenes Laertius - Vitae philosophorum » Ripa, Cesare Iconologia - p. 406

Ripa, Cesare

Iconologia overo Descrittione d'Imagini delle Virtù, Vitii, Affetti, Passioni humane, Corpi celesti, Mondo e sue parti [1611]


altro l'esser pazzo, secondo il nostro modo di parlare, che far le cose senza
decoro et fuor del commune uso de gli huomini per privatione di discor-
so senza ragione verisimile o stimolo di Religione. Quindi è che si dice
communemente esser meglio essercitare la pazzia con molti che esser sa-
vio con pochi, perché misurandosi la nostra saviezza dalla nostra cogni-
tione et conoscendosi più ordinariamente in molti che in pochi, par che
quelli, non questi, si debbano seguitare, percioché il più de gli huomini
misurando la bontà dell'attioni altrui con le sue, approvarà quei costumi
che a' suoi si assomigliano, onde è necessario per acquistare questo buon
concetto all'opinione d'altri nelle sue attioni accostarsi. Quindi è che
nelli honori uno si stima felice, perché dal maggior numero de gli huomi-
ni questi sono stimati gran parte della felicità; nella povertà si giudica cia-
scuno meschino, perché da molti tale si vede reputato. Et di questa paz-
zia et di questa saviezza si parla sempre da gl'huomini, non bastando l'a-
li del nostro sapere a conoscere quella che è netta di questi accidenti et di


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