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Themistius - In De anima » Ripa, Cesare Iconologia - p. 486

Ripa, Cesare

Iconologia overo Descrittione d'Imagini delle Virtù, Vitii, Affetti, Passioni humane, Corpi celesti, Mondo e sue parti [1611]


Huomo armato, che nella destra mano porti una spada ignuda et
nella sinistra un ramo di Quercia col suo frutto.
Il Soccorso ha due parti principali, l'una aiuta et soccorre altrui con
vettovaglia, per scacciare il pericolo della fame, con l'altra resiste alla for-
za de gl'inimici per salute di quello che si soccorre. Però si dipinge arma-
to per aiutare i deboli et bisognosi, contro alla potenza de gl'inimici, et
col ramo di quercia carco de ghiande, per aiutare nelle necessità della fa-
me, havendo anticamente soccorso a se stessi gli huomini in tempo di ne-
cessità per mezzo di questo frutto, che è dedicato a Giove, il qual giova
et soccorre tutto il mondo, essendo Giove l'aria più pura et purgata, on-
de noi respiriamo et viviamo.

Solitudine.

Donna vestita di bianco, con un Passaro solitario in cima del
capo; terrà sotto il braccio destro un Lepre et nella sinistra un li-
bro, stando in luogo remoto et solitario et però dicesi che la solitu-
dine è habitatione de gl'huomini in luogo rustico et remoto lungi dalle
conversationi del volgo et da publici et privati maneggi della Patria, es-
sercitando religioni, dottrine o qualche virtuosa attione; et il Petrarca nel
Sonetto 28.:
Solo e pensoso i più diserti campi
Vo misurando, a passi tardi, e lenti.

Il color bianco del vestimento significa l'intentione di colui che habita
nella solitudine, che è di mantenersi candido et puro da ogni sorte di mac-
chia che possa imbrattare l'anima, o da negotii che la coloriscono, o da
gl'amori mondani che la rendono fosca, onde il Petrarca nel Sonetto
222. sopra di ciò così dice:
Cercato ho sempre solitaria vita
Le rive il sanno, le campagne e i boschi,
Per fuggir quest'ingegni sordi e loschi,
Che la strada del Cielo hanno smarrita.

Il Passaro, come dicemmo, è per sua natura uccello solitario, come di-
ce il Salmo 91.:
Factus sum sicut passer solitarius in tecto.
Gli si mette sotto il braccio destro il Lepre, percioché volendo gl'Egit-
tii, come narra Pierio Valeriano nel lib. 13., significare l'huomo solitario
si dipingevono un Lepore nel suo covile, atteso che questo animale sta so-
lo et rare volte se ne trovono nel medesimo covile due, o quando stanno
vicino, stanno lontano l' uno dall'altro per spatio d'una pezza di terra.
Il libro ci dimostra che il fine dell'huomo solitario deve essere lo stu-
dio di sapienza et di dottrina, altrimente la solitudine è cosa degna d'in-
famia; però disse Aristotile nel primo lib. della Politica che l'huomo so-
litario o è Angelo o bestia, per Angelo intendendo quel che satio delle co-
se mondane si rivolta alle contemplationi et gode in se stesso, ne gl'Angeli


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