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Orpheus - Fragmenta » Ripa, Cesare Iconologia - p. 36

Ripa, Cesare

Iconologia overo Descrittione d'Imagini delle Virtù, Vitii, Affetti, Passioni humane, Corpi celesti, Mondo e sue parti [1611]


cessa sino a tanto che tutto il gregge rimanga morto, dubitando sempre
di non havere preda a bastanza; così l'avaro hora con fraude et inganno,
hora con aperte rapine toglie l'altrui, ne però può accumular tanto che la
voglia si satii.
Dipingesi a guisa dell'Idropico, perché sì come questo non ammorza
mai la sete per lo bere, ma l'accresce, così l'avaritia tanto cresce nell'huo-
mo, quanto crescano i tesori; però disse Oratio nell'Ode:
Crescit indulgens sibi dirus Hydrops
Nec sitim pellit, nisi causa morbi
Fugerit venis et aquosus albo
Corpore languor.

Et San Gregorio nelli Morali 14. così dice anch'egli sopra di ciò:
Omnis avarus ex potu sitim multiplicat qui cum ea, quae appetit adeptus fuerit,
ad obtinenda alia amplius anhelat.
Et Seneca ancora: Avaro deest, tam quod
habet, quam quod non habet.

La magrezza del lupo nota l'insatiabile appetito dell'avaro et l'in-
conveniente tenacità della robba che possiede. Onde Dante nel primo
capitolo parlando dell' Inferno così dice:
Et ha natura sì malvagia e ria,
Che mai non empie la bramosa voglia
Et dopo pasto ha più fame che pria.

Si fa con la borsa serrata, godendo più nel guardare i danari, come co-
sa depinta per diletto, che in adoprarli, come utile per necessità, et molto
a proposito mi pare in quest'occasione l'Epigramma di Monsignor Bar-
berino Chierico di Camera, di nobiltà e valore specchio et ornamento
al secol nostro:
Ut parcas opibus tibi, quid non parcis? an unquam
Augendi census terminus ullus erit?
Desine divitias fulvo cumulare metallo
Tam tibi deest, quod habes, quam quod habere nequis,
Quid tantum obduras toties, quid Pontice iactas?
Non nisi qui frugi est, possidet ullus opes
Tu mihi dives eris, qui nequo tempore partis
Divitiis egeas, Pontice, semper eges.


Avaritia.

Si dipinge da gli antichi Tantalo in un fiume coperto dall'acqua sino al-
la gola, al qual sopra la testa pende un albero carico di frutti, in modo
ch'egli non possa arrivare con le mani a i frutti per satiar la fame, né al fiu-
me per smorzarsi la sete, secondo il detto d'Oratio:
Tantalus a labris sitiens fugientia captat, Flumina; con quel che segue; et si-
milmente Petronio Poeta, come riferisce Pierio Valeriano nel lib. 35.
nella parola pedes così dice:
Nec bibit inter aquas, nec poma patentia carpit.
Tantalus infelix quem sua vota premunt.
Divitis haec magni facies fuit omnia late.
Qui tenet et sicco concoquit ore famem.


Avaritia.

Donna vecchia vestita d'habito rotto et stracciato in più luoghi, sarà
magra et di color pallido, terrà con la man destra una tenaglia, et a
una delle gambe haverà un ferro simile a quello de gli schiavi, con la cate-
na in modo che lo strascini per terra et con la sinistra mano s'appoggia


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