BIVIO: Biblioteca Virtuale On-Line
Aristoteles - De anima » Ripa, Cesare Iconologia - p. 540

Ripa, Cesare

Iconologia overo Descrittione d'Imagini delle Virtù, Vitii, Affetti, Passioni humane, Corpi celesti, Mondo e sue parti [1611]


La Chimera allegoricamente s'intende una certa moltiforme varietà de'
vitii, la quale uccide Bellerofonte, il cui nome dall'Etimologia sua vuol
dire uccisione de i vitii, et l'Alciati nelli suoi Emblemi così dice:
Bellerophon ut fortis eques superare Chimaeram
Et lycii potuit sternere monstra soli,
Sic tu Pegaseis vectus petis aethera pennis,
Consilioque animi monstra superba domat.

Mostrano i detti versi che col consiglio, con la virtù, si supera la Chi-
mera, cioè i superbi mostri de i vitii.
Giovane et bello si dipinge, percioché bellissima è veramente la virtù
et è proprio suo di attrahere a sé gl'animi et all'uso suo congiungerli.

Virtù. Nella Medaglia d'Alessandro.

Donna bella, armata et d'aspetto virile, che in una mano tiene il mon-
do et con l'altra una lancia, significando che la virtù domina tut-
to il mondo.
Armata si dipinge percioché continuamente combatte col vitio.
Si rappresenta d'aspetto virile, perché il suo nome viene (secondo Ti-
to Livio nel lib. 27. et Valerio Massimo lib. 1. cap. 1.) a viro vel a viribus
et mostra la fortezza che conviene al virtuoso.

Virtù insuperabile.

Donna coperta di bella armatura, nella destra mano terrà l'hasta
et nel braccio sinistro lo scudo, dentro al quale sarà depinto un El-
cio, per cimiero portarà una pianta d'alloro minacciata, ma non
percossa dal fulmine, con un motto che dice:   Nec sorte, nec fato.
La Virtù, come guerriera che di continuo col vitio suo inimico combat-
te, si dipinge armata et col fulmine, il quale come racconta Plinio non
può con tutta la sua violenza offendere il lauro, come la virtù non può es-
ser offesa da qualsivoglia accidente disordinato.
L'elce, che è dipinto dentro allo scudo, altro non significa che virtù fer-
ma et costante, come questo albero che, avendo le radici profonde, i
rami et le foglie ampie, verdeggiante, quanto più vien reciso tanto più
germoglia et prende maggior vigore, anzi quanto più è scosso et trava-
gliato, tanto più cresce et con maggior ampiezza spande i rami, però si as-
somiglia alla virtù, la quale nelle tribulationi et ne' travagli principalmen-
te si scuopre.
Gli si può dipingere a canto ancora un Istrice, il quale non fa altro
preparamento per difender la vita sua che di ritirarsi in se medesimo et di-
fendersi con se stesso, come la virtù di se stessa si difende et in se medesima
confida, per superare agevolmente ogni incontro di sinistro accidente et
forze; a ciò alludeva Horatio dicendo di nascondersi nella propria virtù.


pagina successiva »
 
p. 540