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Boccaccio, Giovanni - Decameron » Ripa, Cesare Iconologia - p. 39

Ripa, Cesare

Iconologia overo Descrittione d'Imagini delle Virtù, Vitii, Affetti, Passioni humane, Corpi celesti, Mondo e sue parti [1611]


don il colore quando il tronco perde le virtù; della mustela disse l' Alciato:
Quidquid agis mustela tibi si occurrat, omitte:
Signa malae haec sortis bestiae prava gerit.

Il medesimo significa la cornacchia, però disse Virgilio nella Bucolica:
Saepe sinistra cava praedixit ab ilice cornix.
Si potria ancora porre in luogo di questa il barbagianni, quale secondo
Ovidio è ucello apportatore in ogni luogo di tristissimo augurio.

Augurio.
Nella Medaglia d'Adriano, secondo i Gentili.


Huomo in piedi, che risguardi un ucello che vola per aria et con una
mano tiene il lituo augurale, il quale era una verga incurva della
quale, così dice Gellio al cap. 8. del lib. 5., Lituus est virga brevis, in parte
qua robustior est incurvus, qua Augures utuntur.

Et con esso gl'auguri sedenti designavano i tempii a gl'ucelli, di cui Ci-
cerone fa mentione nel lib. 1. de Divinatione: Quid lituus iste vester, quod
clarissimum est insigne auguratus, unde vobis est traditus, nemque eo Romulus re-
ligiones direxit, tum cum Urbem condidit,
etc.
L'ucello che vola per aria di notte, come gl'auguri et l'offitio dell'au-
gurato, appresso i Romani riceverno i nomi da i gesti de gl'ucelli, concio-
sia cosa, che dal canto et gesti nel volar loro osservati hora in questa e
hora in quell'altra parte da coloro che erano deputati a cotal sacerdotio
erano soliti d'indovinare, cioè quelli che si preparavano ad alcuna cosa
publica o di partire fuora della Città, overo che volessero essercitare be-
ne et drittamente alcun Magistraro, al quale essi erano deputati.

Aurora.

Una fanciulla alata di color incarnato con un manto giallo in dosso,
haverà in mano una lucerna fatta all'antica accesa, starà a sedere
sopra il Pegaso cavallo alato, perché da Homero in più luoghi ella è chia-
mata κροκΌπεπλος che vuol dire velata di giallo, sì come nota Eusta-
thio Commentatore d'Homero nel 2. lib. dell'Odissea et Virgilio ne i suoi
Epigrammi dice:
Aurora Oceanum croceo velamine fulgens liquit.
Et Ovidio nel 3. lib. de Arte Amandi nota il colore incarnato dicendo:
Nec cephalus roseae praeda pudenda Deae.
Et il medesimo Eustachio nel luogo sopradetto dice che ella va in sul
cavallo Pegaseo per la velocità et perché l'Aurora è molto amica de i poe-
ti et desta gli spiriti a capricii ingegnosi et piacevoli.

Aurora.

Giovinetta alata, per la velocità del suo moto che tosto sparisce, di
color incarnato con manto giallo, nel braccio sinistro un cestello
pieno di varii fiori et nella stessa mano tiene una facella accesa et con la
destra sparge fiori.


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