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Plato - Phaedo » Ripa, Cesare Iconologia - p. 60

Ripa, Cesare

Iconologia overo Descrittione d'Imagini delle Virtù, Vitii, Affetti, Passioni humane, Corpi celesti, Mondo e sue parti [1611]


Sole nel levarsi è rosso; Eoo che è il secondo si dimostra bianco perché
essendosi sparso il Sole et havendo cacciati i vapori è splendente et chia-
ro; il terzo è Ethone et si rappresenta rosso infiammato, tirando al gial-
lo, perché il Sole (fermato nel terzo del Cielo) mostra più risplendente se
stesso; l'ultimo è Phlegone et si figura di color giallo, ma che porga al
nero, per dimostrare la declinatione d'esso verso la terra, al tempo che tra-
montando fa oscurare la terra.

Carro di Marte.

Fu rappresentato Marte dall'antichità per huomo feroce et terribile
nell'aspetto et Statio nel 7. libro della Thebaide l'arma di corazza
tutta piena di spaventevoli mostri con l'elmo in testa et con l'uccello Pico
per cimiero, con la destra mano porta un'asta et con il braccio sinistro
tiene con ardita attitudine uno scudo di splendore sanguigno et con la
spada al fianco sopra d'un Carro tirato da doi Lupi rapaci.
Si mostra terribile et spaventevole nell'aspetto per dar terrore et spa-
ventar i nemici.
I mostri che sono nell'armatura mostrano essere appresso di Marte il
furore, l'impietà et altri simili passioni.
Gli si pone il Pico per cimiero, per esser uccello dedicato a Marte per
l'acutezza del rostro, nel quale solo confida contro gl'altri animali.
L'asta significa Imperio perché tutti quelli che attendono all'armi vo-
gliono essere superiori et dominare altrui.
Lo scudo denota la pugna et la spada la crudeltà.
Si fa che stia sopra il carro, perché anticamente i combattenti usavano
le carrette et di ciò fa mentione il Boccaccio li. 9. della Geneologia de
gli Dei
.
Gli si danno i lupi per esser questi animali dedicati a Marte et per mo-
strare l'insatiabile ingordigia di quelli che seguono gl'eserciti, che mai
non sono satii, simili a i lupi. Et Homero fa tirare il carro di Marte da
due cavalli, come animali atti per combattere et a sua imitatione Virgi-
lio disse: Bello armantur equi, bellum haec armenta minantur.

Carro di Giove.

Si dipinge Giove allegro e benigno, d'età di quarant'anni e nelle Me-
daglie antiche d'Antonino Pio e di Gordiano si fa nudo, ma per dar-
li alquanto più gratia et per coprire le parti virili li metteremo ad arma-
collo un panno azzurro, contesto di varii fiori.
Nella destra mano tiene un'hasta et nella sinistra un fulmine, stando in
piedi sopra un carro tirato da doi aquile.
Nudo si dipinge percioché, come racconta Alessandro Afrodiseo, anti-
camente l'imagini de gli Dei et de gli Re furono fatte nude per mostrare


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