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Biblia, 2 Cor » Ripa, Cesare Iconologia - p. 64

Ripa, Cesare

Iconologia overo Descrittione d'Imagini delle Virtù, Vitii, Affetti, Passioni humane, Corpi celesti, Mondo e sue parti [1611]


Seneca Tragico nella comedia d'Hercole Furioso così disse:
Oltre di questo appare
Del reo Dite la casa
Dove il gran Stigio cane
Con crudeltà smarrisce l'ombre e l'alme.
Sta questi dibattendo
Tre smisurati capi
Con spaventevol suono
La porta defendendo col gran Regno
Vi giran serpi al collo
Horridi da vedere
E con la longa coda
Vi giace sibillando un fiero drago.


Carri de i quattro Elementi
Fuoco.


Vulcano dall'antichi era posto per il fuoco et si costumava dipinger-
lo nudo, brutto, affumicato, zoppo, con un cappello di color cele-
ste in capo et che con una mano tenesse un martello et con la sinistra
una tenaglia.
Starà quest'imagine sopra di un'isola, a piè della quale vi sia una gran
fiamma di fuoco et in mezo d'essa varie sorte d'armi, e dett'isola sia posta
con bella gratia sopra d'un carro tirato da due cani.
Il Boccaccio nel libro della Geneologia de gli Dei dice che il fuoco è
di due sorti, il primo è l'elemento del fuoco che non vedemo, et questo
molte volte i Poeti chiamano Giove, et l'altro è il fuoco elementato del
quale non ci serviamo in terra, et per questo s'intende la figura di Vulca-
no. Il primo s'accende nell'aere per il velocissimo circolar moto delle
nubi, et genera tuoni; per il secondo è il fuoco che noi accendiamo di le-
gne et altre cose che si abbrusciano.
Brutto si dipinge percioché così nacque, et dal padre, il quale dicesi es-
sere Giove, et la madre Giunone, fu da loro precipitato dal Cielo, sicché
andò a cadere nell'Isola di Lenno nel mare Egeo, che però si dipinge a can-
to la sopradetta Isola, dalla qual cascata restò zoppo et sciancato. Ond'
egli viene beffeggiato da gli Dei nel Convivio che finge Homero nel fi-
ne della prima Iliade, ove dice in suo idioma:
Immensus autem ortus est risus beatis Diis
Ut viderunt Volcanum per domum ministrantem.

Non per altro, se non perché zoppicava, imperfettione ridicolosa in
una persona quando si muove, e fa qualche attione di esercitio, con tutto
ciò da questa istessa imperfettione, prese vaga materia di lode Giovan Za-
rattino Castellini, mio amico veramente gentil huomo d'ingegno et di
belle lettere in questo suo Epigramma:
Ad Venerem de Tityro Pastore Claudo.
Erras non tuus est natus Cytheraea Cupido
Stulta tibi matri, nilque patri est similis,
Is nempe est caecus, nitido tu lumine fulges:
Vulcanusque pater claudicat, ille volat.
Tityrus est oculis similis tibi totus, et ore
Utque tuus coniux claudicat ipse pede
Natus hic esto tuus caecum iam desere natum
Est claudus caeco pulchrior iste tuo.


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