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Boccaccio, Giovanni - Decameron » Ripa, Cesare Iconologia - p. 85

Ripa, Cesare

Iconologia overo Descrittione d'Imagini delle Virtù, Vitii, Affetti, Passioni humane, Corpi celesti, Mondo e sue parti [1611]


Da un lato (cioè per terra) sarà uno scudo in mezo del quale sia dipinta
una gran fiamma di fuoco et dall'altro lato un feroce leone.
Dipingesi magro perché (come dice Galeno nel 4. delli Aphorismi nel
commento 6.) in esso predomina molto il calore, il qual essendo cagione
della siccità si rappresenta con la fiamma nello scudo.
Il color gialliccio significa che il predominio dell'humore del corpo
spesso si viene a manifestare nel color della pelle, d'onde nasce che per il
color bianco si dimostra la flemma, per il pallido, overo flavo, la collera,
per il rubicondo misto con bianco la complessione sanguigna et per il fo-
sco la malenconia, secondo Galeno nel 4. de Sanitate Tuenda al cap. 7. et
nel 1. dell'Aphorismi nel commento 2.
Si dipinge con fiero sguardo essendo ciò suo proprio, come ben dimo-
stra Ovidio nel lib. 3. de Arte Amandi:
Ora tument ira, nigrescunt sanguine venae
Lumina Gorgoneo saevius angue micant.

Et Persio nella 3. Satira:
Nunc face supposita fervescit sanguis et ira
Scintillant oculi,
etc.
La spada nuda e la prontezza di voler combattere dinota non solo il
colerico esser pronto alla rissa, ma anco presto a tutte l'altre operationi,
come ancora significa la sopradetta fiamma di fuoco, essendo suo proprio
di risolvere.
Si dipinge giovane, quasi nudo et con lo scudo per terra, percioché
guidato dall'impetuosa passione dell'animo non si provede di riparo, ma
senza giuditio et consiglio espone ad ogni pericolo, secondo il detto di
Seneca in Troade: Iuvenile vitium est regere non posse impetum.. Et però
bene disse Avicenna nel 2. del 1. della Dittione 3. al cap. 3. che quando l'o-
pere sono fatte con maturità danno segno di un temperamento perfetto,
ma quando si fanno con impeto et con poco consiglio danno segno di
molto calore.
Gli si dipinge il leone a canto, per dimostrare la fierezza et animosità
dell'animo nascente dalla già detta cagione. Oltre di ciò mettevisi questo
animale per essere il Colerico simile a l'iracondo leone, del quale così scris-
se l'Alciato ne i suoi Emblemi:
Alceam veteres caudam dixere leonis
Qua stimulante iras concipit, ille graves
Lutea cum surgit bilis crudescere et atro
Felle dolor furias exicitat indomitas.

Denota anco il leone esser il colerico di natura magnanima et liberale,
anzi che passando li termini diviene prodigo, come gl'infrascritti versi
della Scuola Salernitana, non solo di questa, ma di tutte l'altre qualità
sopradette dicono:
Est humor cholera, qui competit impetuosis
Hoc genus est hominum cupiens praecellere cunctos
Hi leviter discunt, multum comedunt, cito crescunt;
Inde, et magnanimi sunt, largi summa petentes
Hirsutus, fallax, irascens prodigus, audax,
Astutus, gracilis, siccus, croceique coloris.


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