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Plato - Phaedo » Ripa, Cesare Iconologia - p. 117

Ripa, Cesare

Iconologia overo Descrittione d'Imagini delle Virtù, Vitii, Affetti, Passioni humane, Corpi celesti, Mondo e sue parti [1611]


cosa essere in noi rivolte verso Iddio.

Desiderio.

Donna ignuda, che habbia ad armacollo un velo di varii colori, sa-
rà alata et che mandi fuora dal cuore una fiamma ardente.
Il desiderio è un intenso volere d'alcuna cosa che all'intelletto per buo-
na si rappresenti et però tale operatione ha assai dell'imperfetto e all'in-
telletto della materia prima s'assomiglia, la quale dice Aristotele desidera-
re la forma nel modo che la femina desidera il maschio et con ragione,
essendo l'appetito di cose future et che non si possedono, però il deside-
rio sotto forma di donna si rappresenta.
Si può anco dire che il desiderio è moto spiritale d'animo, che non po-
sa mai, sin che la cosa a che lo muove la inclinatione vien conseguita et agi-
ta sempre intorno le cose che mancano et co'l possesso di quelle s'estingue.
Il velo di varii colori significa che l'oggetto del desiderio è il bene et co-
me si trovano diverse sorte di beni, così sono diverse sorte di desiderii.
L'ali notano la sua velocità, che in subito viene et sparisce.
La fiamma ci dimostra il desiderio essere un fuoco del cuore et della
mente che quasi a materia secca s'appiglia, tosto che gli si presenta co-
sa che habbia apparenza di bene.

Detrattione.

Donna a sedere, con bocca alquanto aperta mostrando la lingua
doppia simile a quella del serpe, terrà in capo un panno nero, tiran-
do in fuori parte d'esso con la sinistra mano in modo che faccia ombra
al viso et il restante del vestimento sarà di colore della ruggine, rotto in
più luoghi, haverà sotto a i piedi una tromba et con la destra mano un
pugnale nudo in atto d'offendere.
Detrattione, secondo S. Tomasso 2. 2. Quest. 73. art. 4., altro non è che
occulta maledicenza contro la fama et reputatione altrui.
A sedere si dipinge, percioché l'otio è potentissima causa della mormo-
ratione et si suol dire che chi ben siede mal pensa.
La bocca aperta et la lingua serpentina ne dimostra la prontezza del
detrattore in dir mal di ciascuno, alludendo al detto del Profeta nel Sal-
mo 139.
che dice: Acuerunt linguam sicut serpentes venenum aspidum
sub labiis eorum.

L'atto del panno nero sopra il capo, che fa l'ombra alla faccia, signifi-
ca la proprietà del mormoratore che è dir male occultamente et essendo
l'effetto d'essa d'offuscare, opprimere et occultare la riputatione altrui o
co'l dire o col tacere, però si dipinge che calpestri una tromba, che signi-
fica la buona fama d'altrui, et però ben disse Terentio nel Phormione:
Nihil est Antipho,
Quin male narrando possit depravarier,


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