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Timaeus Locrus - De natura mundi et animae » Ripa, Cesare Iconologia - p. 129

Ripa, Cesare

Iconologia overo Descrittione d'Imagini delle Virtù, Vitii, Affetti, Passioni humane, Corpi celesti, Mondo e sue parti [1611]


horrori della notte dell'ignoranza.
Il cadere dal Cielo gran quantità di rugiada nota, secondo l'auttorità
de gl'Egittii, come racconta Oro Apolline, la dottrina, perché come essa
intenerisce le piante giovani et le vecchie indura, così la dottrina gl'in-
gegni pieghevoli, con il proprio consenso, arricchisce di se stessa et altri
ignoranti di natura lascia in disparte.

Dubbio.

Giovinetto senza barba, in mezo alle tenebre vestito di
cangiante, in una mano tenga un bastone, nell'altra una lanterna e
stia col piè sinistro in fuora, per segno di caminare.
Dubbio è un'ambiguità dell'animo intorno al sapere et per conseguen-
za ancora del corpo intorno all'operare.
Si dipinge giovane, perché l'huomo in quest'età, per non esser habitua-
to ancora bene nella pura e semplice verità, ogni cosa facilmente rivoca
in dubbio et facilmente dà fede egualmente a diverse cose.
Per lo bastone e la lanterna si notano l'esperienza et la ragione, con
lo aiuto delle quali due cose in dubbio facilmente o camina o si ferma.
Le tenebre sono i campi di discorsi humani, ond'egli, che non sa stare
in otio, sempre con nuovi modi camina et però si dipinge col piè sinistro
in fuora.

Dubbio.

Huomo che tenga un lupo per l'orecchie, percioché gl'antichi haveva-
no in proverbio dire di tener il lupo per l'orecchie quando non sa-
pevano come si risolvere in qualche cosa dubbiosa, come si legge in perso-
na di Demifone nel 3. atto alla comedia di Terentio, detta Formione, e
la ragione è tanto chiara che non ha bisogno d'altro commento.

Dubbio.

Huomo ignudo, tutto pensoso, incontratosi in due overo tre strade,
mostri esser confuso per non saper risolvere qual di dette vie deb-
bia pigliare. Et questo è dubbio con speranza di bene, come l'altro con ti-
more di cattivo successo et si fa ignudo per essere irresoluto.

Economia.

Una matrona d'aspetto venerando, coronata d'olivo, che tenghi con
la sinistra mano un compasso et con la destra una bacchetta et a
canto vi sia un timone.
Perché alla felicità del comun vivere politico se richiede l'unione di
molte famiglie che sotto le medesime leggi vivano et per quelle si gover-
nino et per mantenersi ciascuna famiglia con ordine conveniente ha biso-
gno di leggi particolari et più ristrette dell'universali, però questo priva-
to ordine di governare la famiglia se dimanda da i nostri con parola venuta


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