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Ripa, Cesare

Iconologia overo Descrittione d'Imagini delle Virtù, Vitii, Affetti, Passioni humane, Corpi celesti, Mondo e sue parti [1611]


età dell'huomo. Et Ovidio nel lib. 2. de Arte Amandi, volendo dimostra-
re che nella gioventù si deve durar fatica, così dice:
Dum vires, animique sinunt, tolerate labores
Iam veniet tacito curva senecta pede.

Col libro si dimostra la fatica della mente che s'apprende principal-
mente per mezzo de gl'occhi, come strada più facile di cognitione in ogni
proposito all'intelletto. Quella del corpo si rappresenta per lo significato
del giovenco, conforme al detto d'Ovidio nel lib. 15. delle Metamorfosi,
dove dice: Caede laboriferi credunt gaudere iuvenci.

Fatica.

Donna robusta et vestita di pelle d'asino, in maniera che la testa del-
l'asino faccia l'acconciatura de' capelli, essendo quest'animale nato al-
la fatica et a portare pesi; s'aggiungeranno ancora alla detta accon-
ciatura due ali di Grue et in mano terrà i piedi del medesimo ucello, il qua-
le serve per memoria della fatica, perché è antica opinione che i nervi del-
l'ali et de' piedi di Grue, portati adosso, faccino sopportare ogni fatica age-
volmente et senza alcun dispiacere, come avertisce Pierio Valeriano al
libro 17.

Fatica Estiva.

Una giovane robusta, vestita d'habito succinto e leggiero con le brac-
cia nude, che con la destra mano tenghi una falce da mietere il gra-
no et con la sinistra uno scorreggiato strumento da batter il frumento et
appresso vi sia un bue.
Giovane et robusta si dipinge, per esser in questa età le forze del corpo
più che in altra vigorose et anco più atte alle fatiche, come bene lo dimo-
stra Ovidio lib. 15. Metamorfosi:
Fitque valens iuvenis, neque enim robustior aetas
Ulla, nec uberior, nec quae magis ardeat ulla.

L'habito succinto et leggiero et le braccia nude dimostrano la dispo-
sitione et prontezza che si richiede all'operatione, rimovendosi tutti gl'im-
pedimenti, come sono i vestimenti gravi a quelli che in tempo di gran cal-
do devono esercitarsi alla fatica.
La falce et il scorreggiato sono instromenti di opere di molta fatica,
massime che si fanno nella stagione ardentissima dell'estate, nella quale
ogni minima fatica è gravissima, et sopra di ciò ne seviremo del detto
di Virgilio nel 4. della Georgica ove dice:
Aestate laborem
Experiuntur.

Il bue, essendo posto da molti per simbolo della fatica, farà maggior-
mente nota la nostra figura.

Fato.

Huomo vestito con amplissimo vestimento di panno di lino, starà ri-
guardando nel cielo una stella che risplenda in mezzo a molta luce,


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