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Timaeus Locrus - De natura mundi et animae » Ripa, Cesare Iconologia - p. 159

Ripa, Cesare

Iconologia overo Descrittione d'Imagini delle Virtù, Vitii, Affetti, Passioni humane, Corpi celesti, Mondo e sue parti [1611]


metafora del volo dell'ingegno. Il secondo è la fortuna, dalla quale dice-
vano haver le ricchezze et per quelle la nobiltà, le quali due cose princi-
palmente danno et mantengono il favore vivo et gagliardo et la fortu-
na è dimostrata con la ruota, per la ragione da dirsi a suo luogo. L'altra ca-
gione del favore è il capriccio et inclinatione di chi favorisce, senza
alcun fine stabile o senza sprone d'alcuna cosa ragionevole et questo vien
significato per la cecità de gl'occhi corporali, da' quali s'impara esser cor-
to il conoscimento dell'intelletto et queste sono tre cagioni.
Si possono ancora con queste medesime cose significare tre effetti d'es-
so, cioè l'ali l'ardire che si ha dal favore per impiegarsi a grand'imprese,
la superbia che toglie la virtù et la conoscenza delle persone men grandi,
il che si nota nella cecità, et il dominio della fortuna, che per lo più si con-
seguisce per mezo de' favori, et ciò per la ruota si manifesta. Però que-
sto si dice secondo il volgo, non dovendo noi attribuire dominio alcuno
alla fortuna, dipendendo tutto dalla Divina Providenza. Et in questo s'ha da
seguitare la verità, insegnataci da S. Tomasso contra Gentiles lib. 3. c. 92.

Favore.

Un giovane armato, con uno scudo grande posato in terra, ove sarà
depinto il mare con un delfino che porti sopra il dorso un giovi-
ne che suoni la lira et con la mano dritta terrà uno scettro abbassato
verso la terra.
Si depinge il Favore armato per l'audacia di scoprirsi vigoroso nelle
imprese di molta difficultà, alle quali spesso s'arrischia et ne esce facil-
mente con honore.
Lo scudo è segno che i favori sono difesa della fama et della robba,
come esso è fatto per difesa della vita corporale.
Il Delfino nel modo detto accenna la favola d'Arione nobile sonatore,
il quale per invidia d'alcuni marinari, essendo gettato dalla barca nell'ac-
que, fu da questo pesce amorevolmente portato alla riva, il qual'offitio si
può prendere in questo proposito, perché il favore deve esser senza obli-
go et senza danno di chi lo fa, ma con utile et honore di chi lo riceve,
le quali qualità si vedono espresse nell'attioni del delfino, che senza suo
scomodo porta il sonatore per l'acque et gli salva la vita.
Si dice ancora esser portato uno che è sollevato da favore et per me-
zo d'essi facilmente viene a termine de' suoi desiderii. In cambio del delfi-
no si potrebbe ancora fare una nave in alto mare, con un vento che le
spiri in poppa, per dimostrare che il favore è l'aiuto che s'ha per lo com-
pimento de' desiderii.
Lo scettro piegato verso la terra è il segno che davano i Re di Persia
per favorire i vassalli, toccandogli la testa, perciò si legge nell'Istorie Sacre


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