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Alighieri, Dante - Divina Commedia » Ripa, Cesare Iconologia - p. 224

Ripa, Cesare

Iconologia overo Descrittione d'Imagini delle Virtù, Vitii, Affetti, Passioni humane, Corpi celesti, Mondo e sue parti [1611]


la soverchia humidità della notte, onde per essersi con quest'hora ri-
soluta, è proprio suo cogliere i semplici, essendo che non sono troppo
morbidi per la soverchia humidità, né troppo asciutti per lo soverchio ar-
dore de' raggi del Sole.

Hora Quinta.

Fanciulla alata in atto di volare, con i capelli nella guisa del-
l'altre et con habito succinto di color cangiante in bianco et ran-
ciato, essendo che il Sole, quanto più s'avvicina al mezo giorno, più ri-
splende. Terrà con una delle mani il segno di Saturno et con l'altra l'Eli-
tropio, del quale Plinio nel lib. 2. cap. 41. così dice:
Miretur hoc, qui non observet quotidiano experimento, herbam unam quae vo-
catur Eliotropium abeuntem solem intueri semper omnibus horis cum ea verti vel
nubilo obumbrante.
Et Varrone: Nec minus admirandum quod fit in floribus
quos vocant Eliotropia, ab eo quod solis ortum mane spectant, et eius iter ita se-
quuntur ad occasum, ut ad eum semper spectent.
Et Ovidio nel quarto delle
sue Metham. dice di quest'herba che fu una Ninfa chiamata Clitia ama-
ta dal Sole, la quale per un'ingiuria ricevuta da quello si ramaricò tal-
mente che si voltò in quest'herba; le parole del Poeta sono queste:
At Clytien quamvis amor excusare dolorem,
Indiciumque dolor poterat, non amplius auctor
Lucis adit, Venerisque modum sibi fecit in illa
Tabuit ex illo dementer amoribus usa
Nympharum impatiens, et sub Iove nocte, dieque
Sedit humo nuda, nudis incompta capillis
Perque novem luces expers undaeque cibique,
Rore mero, lacrimisque suis ieiunia pavit.
Nec se movit humo, tantum spectabat euntis
Ora Dei, vultusque suos, flectebat ad illum.
Membra ferunt haesisse solo, partemque coloris
Luridus exangues pallor convertit in herbas
Est in parte rubor violaeque simillimus ora
Flos tegit, illa suum quamvis radice tenetur,
Vertitur ad solem, mutataque servat amorem.


Hora Sesta.

Fanciulla, sarà quest'hora di aspetto più fiero e mostrerà
le braccia et gambe nude, havendo però ne' piedi stivaletti gratiosi
et belli il color del vestimento sarà rosso infiammato, perché dice il Bocc.
lib. 4. della Geneologia delli Dei, ritrovandosi il Sole in mezzo del Cielo,
molto più risplende et rende maggior ardore che perciò si rappresenta
che mostri le braccia et gambe nude, il che significa anco Virgilio nel libro ottavo
dell'Eneide:
Sol medium Coeli conscenderat igneus orbem.
Et Martiale nel lib. 3.
Iam prono Phaetonte sudat Aethon
Exarsitque dies, et hora lassos
Interiungit equos meridiana.

Et Lucano nel lib. 1.
Quaeque dies Medius flagrantibus aestuat horis.
Terrà con la destra mano il segno di Giove, et con la sinistra un maz-
zo d'herba fiorita chiamata da Greci et Latini loto, l'effetto della quale,
secondo che narra Plinio nel lib. 13. al cap. 17. et 18. et Theofrasto, è


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