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Alighieri, Dante - Divina Commedia » Ficino, Marsilio El libro dell'amore - p. 23

Ficino, Marsilio

El libro dell'amore



Capitolo II
Come la bellezza di Dio partorisce l'amore.


E questa spetie divina, cioè bellezza, in tutte le cose l'amore,
cioè desiderio di sé, ha procreato. Imperò che se Idio ad sé
rapisce el mondo e el mondo è rapito da lui, un certo continuo
attraimento è tra Dio e el mondo, e da Dio comincia e nel
mondo passa, e finalmente in Dio termina, el quale come
per un certo cerchio donde si partì ritorna. Sì che un cerchio
solo è quel medesimo da Dio nel mondo, e dal mondo in Dio,
e in tre modi si chiama: in quanto e' comincia in Dio e allecta,
bellezza; in quanto è passa nel mondo e quello rapisce, amore;
in quanto, mentre che è ritorna nell'Auctore, a Llui congiugne
l'opera sua, dilectatione. L'amore adunque cominciando dalla
bellezza termina in dilectatione. E questo intese Ieroteo e Dio -
nisio Ariopagita in quel loro inno preclaro, nel quale così
questi teologi cantarono: «Amore è un cerchio buono el
quale sempre da bene in bene si rivolta
». E necessario è che
l'amore sia buono, con ciò sia che lui, nato da bene, si ritorni
in bene; perché quel medesimo iddio è la bellezza el quale
tutte le cose desiderano, e nella cui possessione tutte si conten -
tono, sì che di qui el nostro desiderio s'accende, qui l'ardore
degli amanti si riposa: non che si spenga, ma perché e' s'adem-
pie. E non sanza ragione Dionisio aguaglia Iddio al sole:


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