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Aristoteles - Meteorologica » Ripa, Cesare Iconologia - p. 291

Ripa, Cesare

Iconologia overo Descrittione dell'Imagini universali [1593]


che buona parte de' Filosofi antichi la stimarono bastante a sopplire alle
sodisfattioni et a' gusti che nella vita humana possono desiderarsi. Et
perché Christo Signor Nostro si dimanda nelle Sacre Lettere Sole di
Giustitia, intendendo quella Giustitia universalissima che abbraccia
tutte le Virtù, però si può dire che chi porta esso nel core ha il pri-
mo et principal ornamento della Virtù vera et perfetta.

Virtù
Insuperabile.


Donna coperta di bella armatura, nella destra mano terrà l'
Asta et nel braccio sinistro lo Scudo, dentro al quale sarà dipin-
to un Elce, per cimiero porterà una Pianta d'Alloro minacciata, ma
non percossa dal fulmine, con un motto che dice:   Nec sorte, nec fato.
La Virtù, come guerriera che di continovo co 'l Vitio suo inimi-
co combatte, si dipinge armata et co 'l Fulmine, il quale come Pli-
nio racconta, non può con tutta la sua violenza offendere il Lauro, co-
me la virtù non può essere offesa da qual si voglia accidente disordinato.
L'Elce ch'è dipinto dentro allo Scudo altro non significa che
virtù ferma et costante. Questo è Albero solo fruttifero et in quan-
to alle radici profondo; ha i rami et le foglie ampie, verdeggianti
et quanto più vien reciso, tanto più germoglia et prende maggior
vigore, anzi quanto più è scosso et travagliato, tanto più cresce et
con maggior ampiezza spande i rami, però si assomiglia alla Virtù, la
quale nelle tribulationi et ne' travagli principalmente si scopre.
Gli si può dipingere a canto ancora un Istrice, il quale non fa altro
preparamento per difender la vita sua che di ritirarsi in se medesimo
et difendersi con se stesso, come la Virtù da se stessa si difende et in se
medesima confida per superare agevolmente ogni incontro di sinistro
accidente. Et forse a ciò alludeva Horatio dicendo di nascondersi nel-
la propria Virtù.

Viso
Uno de' cinque Sentimenti.


Giovanetto, che nella destra mano tenga un Avoltoio; così
lo rappresentavano gli Egittii, come racconta Oro Apalline.
Nella sinistra terrà uno Specchio et sotto al braccio, o quivi vicino si
vedrà uno Scudo ove sia dipinta un'Aquila, con due o tre Aqui-
lette, che si specchi nel Sole, co' l motto che dica:   Cognitionis via.


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