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Valerius Flaccus, Gaius - Argonautica » Ripa, Cesare Iconologia - p. 26

Ripa, Cesare

Iconologia overo Descrittione dell'Imagini universali [1593]


una vesta fino alla cintura, candida, sottile, e come trasparente, dal-
la cintura infino alle ginocchia una sopraveste di scarlatto, con certi
trinci e gruppi, che imitassero quei suoi riverberi nelle nuvole, quan-
do è vermiglia, dalle ginocchia in giù fino a piedi, di color d'oro, per
rappresentarla quando è rancia, avvertendo che questa veste deve es-
ser fessa, cominciando dalle coscie, per fargli mostrare le gambe ignu-
de, et così la veste, come la sopra veste siano scosse dal vento et facci-
no pieghe et svolazzi. Le braccia vogliono essere ignude ancor'esse d'in-
carnagione pur di rose. Ne gli homeri gli si facciano l'ali di varii colo-
ri, in testa una corona di rose, nelle mani gli si ponga una lampada o
una facella accesa, overo gli si mandi avanti un Amore, che porti una
face et un altro dopo, che con un'altra svegli Titone. Sia posta a sede-
re in una sedia indorata, sopra un carro simile, tirato o da un Pegaso
alato o da dua cavalli, che nell'un modo et nell'altro si dipinge. I co-
lori de' cavalli siano dell'uno splendente in bianco, dell'altro splenden-
te in rosso, per denotargli secondo i nomi che Homero dà loro di Lampo,
e di Fetonte, facciasi sorgere da una marina tranquilla che mostri di
esser crespa, luminosa e brillante.

Aurora.

Giovinetta alata, per la velocità del suo moto, che tosto
sparisce, havrà le mani piene di fiori; perché al suo apparire s'a-
prono i fiori, che per la notte s'erano serrati.

Aurora.

Una fanciulla di color incarnato con un manto giallo in dos-
so, haverà in mano una Lucerna fatta all'antica accesa, starà a
sedere sopra il Pegaso Cavallo alato, perché da Homero in più luo-
ghi ella è chiamata κροκΌπεπλος che vuol dire velata di giallo, sì come no-
ta Eustathio Commentatore d'Homero nel 2. lib. dell'Odissea et Vir-
gilio ne i suoi Epigrammi dice:
Aurora Oceanum croceo velamine fulgens Liquit.
Et Ovidio nel 3. lib. dell'Arte di Amare nota il colore incarna-
to dicendo:
Nec Cephalus roseae praeda pudenda deae.
Il medesimo Eustathio nel luogo sopradetto dice che ella va in sul ca-
vallo Pegaseo per la velocità et perché l'Aurora è molto amica de' poe-
ti et desta gli spiriti a capricii ingegnosi et piacevoli.


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