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Augustinus, Aurelius - De civitate Dei » Ripa, Cesare Iconologia - p. 65

Ripa, Cesare

Iconologia overo Descrittione dell'Imagini universali [1593]


buona strada, la quale venga mostrata alla detta donna al fanciullo
in mezzo a grande oscurità.
Il vestimento dell'oro sembra la purità della dottrina, in cui si cer-
ca la nuda verità, mostrandosi insieme il prezzo suo. La fiamma nella
mano alquanto bassa, onde un fanciullo n'accenda una candela, è il lu-
me del sapere communicato all'intelletto più debole et men capace,
involto ancora nelle cose sensibili et materiali et accomodandosi alla
bassezza, mostra al fanciullo la buona via della verità, rimovendolo
dal precipitio dell'errore, che sta nelle tenebre oscure della commune
ignoranza del vulgo, fra la quale è sol beato colui che tanto può ve-
dere che basti per non inciampare caminando. Et ragionevolmente la
dottrina si assomiglia alla fiamma, perché insegna la strada all'anima,
la vivifica et non perde la sua luce, in accendere altro fuoco.

Dubbio.

Giovanetto senza barba, in mezzo alle tenebre vestito di
cangiante, in una mano tenga un bastone, nell'altra una lantera,
et stia col piè sinistro in fuora, per segno di caminare.
Dubbio è una ambiguità dell'animo intorno al sapere et per conse-
guenza ancora del corpo intorno all'operare. Si dipinge giovane, per-
ché l'huomo in questa età, per non esser habituato ancora bene nella
pura et semplice verità ogni cosa facilmente rivoca in dubbio, et fa-
cilmente dà fede eguale a diverse cose, il che come è lodevole ne' gio-
vani per essere segno di penetrare assai, così sarebbe ne' vecchi biasime-
vole, perché mostrerebbono, fra le molte esperienze, di non havere an-
cora saputa raccogliere la verità. Per lo Bastone e la Lanterna si no-
tano l'esperienza et la ragione, con l'aiuto delle quali due cose il dub-
bio facilmente o camina o si ferma. Le tenebre sono i campi de' di-
scorsi humani, onde egli, che non sa stare in otio, sempre con nuovi
modi camina, et però si dipinge co 'l piè sinistro in fuora.

Dubbio.

Huomo che tenga un Lupo per l'orecchie, percioché gli antichi
havevano in proverbio dire, di tenere il Lupo per gli orecchi,
quando non sapevano come si risolvere in qualche cosa dubbiosa, co-
me si legge in persona di Demofone nel 3. Atto della Comedia di Te-
rentio detta Formione et la ragione è tanto chiara, che non ha
bisogno d'altro commento.


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