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Ripa, Cesare

Iconologia overo Descrittione dell'Imagini universali [1593]


non havere principio, né fine et per essere perfettissima fra
tutte le altre.

Eternità.
nella Medaglia di Faostina.


Donna in piedi et in habito di Matrona, tenga nella mano de-
stra il Mondo et in capo un velo che le cuopra le spalle.
Lo star in piedi senza alcuna dimostratione di movimento ci fa
comprendere che nell'Eternità non vi è moto, né mutatione del tem-
po o delle cose naturali o delle intelligibili. Però disse il Petrarca del
tempo dell'Eternità:
Qual meraviglia hebb'io, quando restare
Vidi in un piè colui che mai non stette,
Ma discorrendo suol tutto cangiare.

La ragione, perché questa figura non si faccia a sedere, essendo il
sedere inditio di maggior stabilità, è che il sedere si suol notare quasi
sempre quella quiete che è correlativa del moto et senza il quale non
si può esso intendere, et non essendo compresa sotto questo genere la
quiete dell'eternità, né anche si deve esprimere in questa maniera, an-
corché da tutti questo non sia osservato, come si dirà qui di sotto.
Si fa Donna per la conformità del nome, Matrona per l'età stabile.
Tiene il Mondo in mano, perché il Mondo produce il tempo con la
sua mobilità et significa che l'Eternità è fuora del Mondo. Il velo,
che ambidue gli humeri le cuopre, mostra che quel tempo, che non è
presente nell'Eternità s'acculta et si confonde.

Eternità.
nella Medaglia di Tito.


Donna armata, che nella destra tiene un'Asta, et nella sinistra
un Cornucopia et sotto a' piedi un Globo. Per la detta figura,
con parola Eternità, non si deve intendere dell'Eternità detta di so-
pra reale, ma di una certa duratione civile longhissima, che nasce dal
buon governo, il quale consiste principalmente in proveder le cose al-
la vita necessarie, perché riconoscendo i Cittadini l'abondanza dalla
benificenza del Prencipe, hanno continovamente l'animo volto a ri-
compensare l'obligo con la concordia et con la fedeltà. L'indigenza
del vitio dall'altra banda fa storcere i pensieri al danno del Prencipe
et ad altre inconvenienze che macchiano l'honor proprio et sconturbano


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