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Ripa, Cesare

Iconologia overo Descrittione dell'Imagini universali [1593]


detto di Claudiano nel libro della Guerra Getica, contro Alarico:
Famaque nigrantes succincta pavoribus alas.
Sono le imaginette notare per quei timori, che si accrescono nel
crescere la cattiva fama; l'ali nere mostrano l'oscurità dell'attioni et
la sordidezza.

Fame.

La Fame viene descritta da Ovidio nelle Metamorfosi al libro
VIII. che in nostra lingua dice così:
Ogni occhio infermo suo si sta sepolto
In una occulta et cavernosa fossa,
Raro ha l'inculto crin, ruvido e sciolto
E di sangue ogni vena ignuda è scossa.
Pallido e crespo, magro e oscuro ha il volto
E de la pelle sol vestite l'ossa
E de l'ossa congiunte in varii modi
Traspaion varie forme e varii nodi.
De le ginocchia il nodo in fuor si stende
E per le secche coscie par gonfiato.
La poppa che a la costa appesa pende
Sembra una palla a vento senza fiato.
Ventre nel ventre suo non si comprende
Ma il loco u par che sia già il ventre stato
Rassembra in somma l'affamata rabbia
D'ossa una Notomia che l'anima habbia.


Fatica.

Donna mal vestita di color verde, in mano terrà un libro aperto,
stando in atto di leggerlo, et a canto vi sarà un Vitello o Giovenco.
La Fatica, secondo il detto di Cicerone, è una certa operatione di
grande attione d'animo o di corpo, et si rappresenta vestita di verde,
perché la speranza la ricuopre et la mantiene; co' l libro si dimostra la
fatica della mente, che si apprende principalmente per mezzo de gli
occhi, come strada più facile di cognitione in ogni proposito all'intel-
letto; quella del corpo si rappresenta per lo significato del Giuvenco,
conforme al detto d'Ovidio nel libro XV. delle Metamorf. dove dice:
Caede laboriferi credunt gaudere iuvenci.


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