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Aristoteles - De divinatione per somnum » Ripa, Cesare Iconologia - p. 86

Ripa, Cesare

Iconologia overo Descrittione dell'Imagini universali [1593]


non bisogna, dico solo che il color della vesta con le stelle fisse scolpi-
tevi sopra mostrano fermezza, per similitudine della fermezza del
Cielo, il quale per la sua perfettione non è soggetto a mutatione lo-
cale, né corrottiva et non può in modo alcuno vacillare in alcuna
parte.

Filosofia.

Donna giovane et bella in atto d'haver gran pensieri, rico-
perta con un vestimento stracciato in diverse parti, talché n'ap-
parisca la carne ignuda in molti luoghi, conforme al verso del Petrar-
ca usurpato dalla plebe, che dice:
Povera e nuda vai Filosofia.
Mostri salire una Montagna molto malagevole et sassosa, tenendo
un Libro serrato sotto il braccio.
E la Filosofia detta madre et figliuola della virtù, madre perché
dalla cognitione del bene nasce l'amore di esso et il desiderio di opera-
re in somma perfettione cose lodevoli et virtuose, figlia perché se non
è un animo ben composto con molte attioni lodevoli, fondato nella
virtù, non suole stimare la Filosofia, né tenere in conto alcuno i suoi
seguaci. Ma perché pare molto ordinario et naturale, che la virtù,
habito dalla volontà, generi la scienza, che è habito dell'intelletto, il
quale è ultimo all'operare, però (essendo massime da Cicerone e da
Macrobio dipinta la virtù di età senile che caminando per via sassosa
spera alla fine ritrovarsi in luoghi di riposo) si dovrà fare la Filoso-
fia giovane, come figlia fuor di strada et per luogo dishabitato, per
mostrare participatione del Genio et dell'inclinatione materna. Si dà
poi ad intendere per la gioventù, la curiosità de' suoi quesiti et che è
non men grata a gl'intelletti de' virtuosi, che sia a gli occhi de gli effe-
minati una faccia molle e lasciva. Mostra ancora, che se bene allet-
ta molti l'età bella et fresca, li fa nondimeno tirare indietro la diffi-
cultà della via et la povertà mendica de' vestimenti. Sta pensosa per-
ché è solitaria, solitaria per cercar se stessa nella quiete, fuggendo li
travagli, che trovava nelle conversationi mondane. È mal vestita, per-
ché un huomo, che fuor de' luoghi habitati attende a se stesso, poca cu-
ra tiene de gli adornamenti del corpo. È anche mal vestita forse per-
ché non avanza tanto a' buffoni nelle Corti de' Prencipi che se ne pos-
sano vestire i Filosofi et virtuosi, talché si può credere che da quel tem-
po in qua che il Petrarca l'udì chiamare Povera e nuda, ancora non
habbia cangiato condicione o risarcire le vestimenta.
Il Libro serrato, che tiene sotto il braccio ci mostra i secreti della


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