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Augustinus, Aurelius - De civitate Dei » Ripa, Cesare Iconologia - p. 93

Ripa, Cesare

Iconologia overo Descrittione dell'Imagini universali [1593]



Fortezza del Corpo
congiunta con la generosità dell'animo.


Donna armata, come si è detto, nella destra tenga la Clava
di Hercole, in capo per elmo una testa di Leone, sì come si vede
nelle statue antiche.

Fortuna.

Donna con gli occhi bendati, sopra un albero con un'asta as-
sai lunga percuota i rami di esso et ne cadono varii istromenti
appartenenti a diverse professioni, come Scettri, Libri, Corone,
Gioie, Armi, cose, etc. Et così la dipinge il Doni. Alcuni dimandano
Fortuna quella virtù operatrice delle Stelle, le quali variamente dis-
pongono le nature de gl'huomini, movendo l'appetito sensitivo, et per
mezzo di quello inclinando anco in certo modo senza forzarlo l'appeti-
to ragionevole in modo che non ne senta violenza nell'operare, ma in
questa figura si piglia solo per quel successo causale che può essere nel-
le cose che senza intentione dell'agente rarissime volte suol avvenire,
il quale per apportare spesse volte o gran bene o gran male, gli huo-
mini che non sanno comprendere che cosa alcuna si possa fare senza
l'intentione di qualche agente, hanno con l'imaginatione fabricata co-
me signora di quest'opre questa che dimandano Fortuna: et per le
bocche de gl'ignoranti continovamente. Si dipinge Cieca commune-
mente da tutti gli auttori gentili, per mostrare che non favorisce più
un huomo che un altro, ma tutti indifferentemente ama et odia, mo-
strandone que' segni che 'l caso le appresenta, quindi è che essalta be-
ne spesso a' primi honori un scelerato che sarebbe degno di supplicio,
et un altro meritevole lascia cadere in miseria et calamità. Però que-
sto dico secondo l'opinione de' gentili e che suole seguir il volgo igno-
rante, che non sa più oltre. Ma la verità è che il tutto dispone la divi-
na providenza, come insegna S. Tommaso lib. 3. contra Gentes ca. 92.,
citato di sopra. Gli huomini che stanno intorno all'albero danno te-
stimonio di quel detto antico che dice:   Fortunae suae quisque faber, per-
ché se bene la Fortuna habbia ben disposto di alcuno, se egli non è giu-
ditioso in drizzare il camino della vita sua per luogo conveniente,
non è possibile che venga a quel fine che desiderava nelle sue ope-
rationi.


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