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Ripa, Cesare

Iconologia overo Descrittione dell'Imagini universali [1593]


et l'altra faccia brutta mostra i difetti dissimulati et mandati dietro
alle spalle, che chiamandoli per virtù fanno l'adulatione. L'api, secondo
Eucherio, sono proprio simulacro dell'Adulatore, perché nella bocca por-
tano il mele et nell'occulto tengono il pungente aculeo, col quale fe-
riscono molte volte l'huomo che non se ne avvede. Il Cane con lusin-
ghe accarezza chi gli da il pane, senza alcuna distintione di meriti o de-
meriti, et alcune volte ancora morde chi non lo merita et quello stes-
so che li dava il pane, se avviene che tralasci; però si assimiglia assai
all'adulatore et a questo proposito lo pigliò Marc'Antonio Cataldi
Romano in quel Sonetto:
Nemico al vero et de le cose humane
Corruttor, cecità dell'intelletto,
Venenosa bevanda e cibo infetto
Di gusti e d'alme sobrie e menti sane;
Di lodi, di lusinghe e glorie vane
Vasto albergo, alto nido, ampio ricetto
D'opre di fintion di vario aspetto
Sphinge, Camaleonte e Circe immane.
Can che lusinga e morde, acuto strale,
Che non piaga e che induce a strane morti,
Lingua che dolce appar mentre è più fella.
In somma, è piacer rio, gioia mortale,
Dolce tosco, aspro mel, morbo di corti,
Quel che Adular l'errante volgo appella.


Affanno.

Huomo vestito di berettino, vicino al negro, co'l capo chino,
stia di mala voglia et in ambedue le mani tenga dell'assentio.
Il capo chino et l'aspetto di mala voglia ci dimostra che l'affanno è una
spetie di maninconia et dispiacere che chiude la via al core per ogni
sorte di consolatione et di dolcezza; et per dare ad intendere che l'af-
fanno è un dispiacere più intenso de gli altri vi si dipinge l'assentio,
per segno di amaritudine del dolore, che per significare quest'istesso disse il
Petrarca:
Lagrimar sempre è 'l mio sommo diletto,
Il rider doglia, il cibo assentio et tosco.


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