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Plinius Secundus, Gaius - Naturalis historia » Camillo, Giulio L'idea del theatro - p. 102

Camillo, Giulio

L'idea del theatro


dice nel medesimo a 34: «Ardor coeli,
qui aether, vel coelum. nominatur
». Et a
37: »Tenuis ac perlucens, et aequabili
calore suffusus aether
». A questo seguirà
il fuoco elementare, et nel terzo luogo sarà
collocato il fuoco nostro. Et percioché que-
sta imagine è anche nel convivio, et sotto
altre porte di quella habbiamo nel convivio
detto più ampiamente, qui ci basterà di
tornar a dire che Vulcano in questo luogo
significherà l'ethere, il fuoco elementare
con l'incendio universale, et appresso il
fuoco nostro con l'incendio particulare, la
favilla, la fiamma, il carbone et la cenere.
Et questa imagine co' contenuti da lei non
può convenire ad altro pianeta, che a Mar-
te, percioché solo Marte è caldo e secco,
sì come è il fuoco, là dove il Sole è caldo
et humido.
La fanciulla co' capelli levati verso 'l cielo,
così è finta da noi percioché l'huomo,
secondo Platone, è arbore rivolto, ché l'ar-
bore ha le radici all'ingiù et l'huomo le ha
all'insù. Et Origene et Hieronimo suo
seguace vogliono che, quando la Scrittura
fa mention di capelli o di barba, non si


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