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Aristoteles - De anima » Camillo, Giulio L'idea del theatro - p. 133

Camillo, Giulio

L'idea del theatro


in noi non solamente l'intelletto che può
intendere, cioè l'ingegno, o l'intellettiva
capacità, che dir la vogliamo, et esso in-
tender, che è l'intelletto prattico, ma anchor
l'intelletto agente, cioè quello che fa che
intendiamo. La rota di fuoco di che hab-
biamo detto, si legge ne gli occhi di Tibe-
rio essere stata sì grande et sì virtuosa,
che per gran pezza discerneva nella sua
camera la notte tutte le cose. Laonde
seguita che altri l'ha più et altri meno. Et
Aristotele, quando e' diventa phisionomi-
sta, dice che quando con difficultà affisiamo
gli occhi ne gli occhi altrui, quel lume dà
signification di futuro prencipe. Laonde
alcuni antichi hanno lasciato scritto gli
occhi di Iesù Christo essere stati così fatti.
Ma Simplicio, volendo dimostrare et pro-
vare in ogni modo questo intelletto agente
esser di fuori, dice che egli non altramente
è fuori di noi, che è anchora il Sole fuor
della potenza visiva, anchor che essa per
lo detto Sole vegga. Adunque sì come
nell'occhio nostro sano è il poter vedere,
et anchor tal'hora il vedere, ma il far
vedere, che appartiene al Sole, o ad altro


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