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Alighieri, Dante - Divina Commedia » Camillo, Giulio L'idea del theatro - p. 67

Camillo, Giulio

L'idea del theatro


quello, il sopraceleste dico, medesimamen-
te semplicissimo, che anche il Sole è sem-
plice, et moltiplici sono i suoi raggi et i
suoi effetti. Et Dionisio dice che anchor
che l'anima sia semplice, moltiplici sono
le sue operationi, sì come anchor ci si di-
mostra per quel luogo del Petrarcha:
Anima, che diverse cose e tante
vedi, odi, et leggi, et scrivi, et parli, et pensi.

Et noi sappiamo pur che in Dio sono le
idee, dicendo Giovanni: «Quod factum
est, in ipso vita erat
». Non è da passar
con silentio la cagione perché sotto il nome
dello splendore intendessero il chaos. È icona nota
adunque da sapere che Orpheo scrive il
chaos esser nato antiquissimo con l'amore
nel grembo, il quale lo rivolge alla men-
te, nella quale sono impresse le idee, et
da quelle la forma concependo, per la lor
bellezza viene ad acquistar splendore. Ma
per tornare alla materia della generatione,
credono i pithagorici et i platonici il calore
essere spirito, cioè fiato dell'anima del
mondo in ogni cosa, ma occulto, et che di
quello pregna la detta anima anelando lo


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