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Timaeus Locrus - De natura mundi et animae » Bruno, Giordano Cabala - p. 863

Bruno, Giordano

Cabala del cavallo Pegaseo


duto l'Asinitą in abstratto: e lą dove ancora vedete in
fantasia il fiume Eridano, piace a gli medesimi che vi si
trove l'Asinitą in concreto, a fine che da tutte tre le celesti
reggioni possiamo contemplare l'Asinitą, la quale in due
facelle era come occolta nella via de' pianeti, dov'č la
coccia del Cancro.
Coribante. Procul, o procul este, profani! Questo č un
sacrilegio, un profanismo, di voler fingere (poscia che non
č possibile che cossķ sia in fatto) vicino a l'onorata ed emi-
nente sedia de la Veritą essere l'idea de sķ immonda e
vituperosa specie, la quale č stata da gli sapienti Egizii
ne gli lor ieroglifici presa per tipo de l'ignoranza, come
ne rende testimonio Oro Apolline, piś volte replicando:
qualmente gli Babiloni sacerdoti con l'asinino capo com-
piuto al busto e cervice umana volsero designar un uomo
imperito ed indisciplinabile.
Sebasto. Non č necessario andar al tempo e luogo d'Egi-
zii, se non č né fu mai generazione, che con l'usato modo
di parlare non conferme quel che dice Coribante.
Saulino. Questa č la raggione, per cui ho differito al
fine di raggionar circa queste due sedie: atteso che dalla


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